Sul rigurgito fascista
1 Dicembre 2014
Egr. Direttore
Le croci celtiche a San Martino e le tante altre provocazioni fasciste che da tempo si muovono con flagellante metodicità su tutto il territorio della Provincia di Varese, da Sud a Nord ci debbono portare ad una ulteriore considerazione sul rigurgito fascista.
Oggi più che mai occorre tener presente e ribadire i valori dell’antifascismo, perché malgrado pentimenti, mascheramenti e revisioni, c’è ancora il pericolo di un serio attacco alla democrazia italiana e dello scatenarsi del razzismo. Con questo governo, e non solo, sono in gioco i valori e l’essenza stessa della Costituzione repubblicana. Il ricordo del martirio e della lotta contro il nazifascismo deve rimanere vivo e costituire un monito per ognuno di noi nella battaglia politica per la difesa della Carta Costituzionale nata dalla lotta di Resistenza, per le libertà democratiche e per un vero rinnovamento del Paese.
In questa deriva storica e culturale si inserisce il profondo disagio dei giovani nelle borgate delle nostre città, nelle scuole e nelle università. I gruppi neofascisti danno una prospettiva di ribellismo. I giovanissimi non sanno cos’è il fascismo, ma chi li guida lo sa benissimo. Noi, la sinistra, abbiamo smobilitato i nostri presidi culturali e sociali. La memoria l’abbiamo fatta scivolare nel mero ricordo nemmeno più tanto celebrativo. Nei quartieri, nell’era del partito gazebo, le forze sociali democratiche non ci sono più. In questo vuoto si sono inserite le destre, che hanno fatto nuovi proseliti evocando i concetti beceri del razzismo, dell’intolleranza e della violenza, i risultati elettorali regionali di qualche giorno fa, oltre alla bassissima affluenza al voto e il consenso alla lega, in Emilia, ne sono un ulteriore campanello d’allarme.
Ritengo che sia la sistematica e perspicace ripresa della lotta politica e culturale su tutto il territorio, la ripresa di una lotta per l’insediamento dei valori fondanti della Costituzione Repubblicana nata dalla Resistenza, la giusta strada su cui far convogliare tutte quelle forze politiche, sindacali, culturali cui sta a cuore la democrazia della nostra provincia.
Perché i Ministri di questo governo non iniziano ad applicare la Costituzione e mettere al bando ogni organizzazione che si richiama al fascismo?
Perché i Prefetti di questo paese non iniziano ad applicare la Costituzione e a impedire, nelle provincie di loro competenza, il proliferare di queste organizzazioni neofasciste?
Perché i sindaci di questo paese non iniziano ad applicare la Costituzione anziché concedere spazi a queste organizzazioni neofasciste?
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Colpisce questo prender spunto da un fatto specifico per costruire una riflessione politica anche sul voto in Emilia Romagna. Ci sono temi che sarebbe importante considerare nelle loro dinamiche senza dover ogni volta parlare di tutto. In ogni caso è la posizione del vostro partito e la riportiamo integralmente come per le altre arrivate in redazione.
Il direttore
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Colpisce questo prender spunto da un fatto specifico per costruire una riflessione politica anche sul voto in Emilia Romagna. Ci sono temi che sarebbe importante considerare nelle loro dinamiche senza dover ogni volta parlare di tutto. In ogni caso è la posizione del vostro partito e la riportiamo integralmente come per le altre arrivate in redazione.
Il direttore
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