Tenere a casa Ukic è stata la scelta migliore
Loading...19 Novembre 2015
Gentile Franzetti
Alla luce della partita di ieri e di quella ancor ben più importante di domenica, non Le pare che sia stata una decisione saggia (invece da Lei tanto criticata), quella della società, di tenere “l’uomo squadra” a recuperare la condizione atletica e la lucidità mentale a Varese?
Tanto della “coppa del nonno” si è visto che interessa a ben pochi (forse solo alla società per i ritorni economici) mentre ai tifosi interessa soprattutto salvarci il prima possibile e poi, se ce ne saranno le possibilità, giocarci un posto nei play off.
Mi scuso per la franchezza, ma è un’opinione ampiamente condivisa da quasi tutti quelli che frequento quotidianamente e tifano per avere Roko tra noi per il resto della stagione, ma non quello visto nelle ultime esibizioni.
Buona giornata
Andrea Tamborini
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Gentile Andrea
le mie critiche sul “caso Ukic” non erano rivolte tanto alla decisione, quanto a come è maturata, o meglio al fatto che la società non abbia ritenuto necessario dare alcuna spiegazione alla cosa. Vede, io credo – e ne ho parlato anche con i dirigenti biancorossi in queste ore – che certe notizie non possono essere “nascoste” pensando che la gente non si faccia domande. Trattare un’assenza come quella di Ukic come se fosse una cosa scontata o poco importante, dà adito a tutta una serie di ipotesi e supposizioni che a mio avviso andrebbero evitate.
Sul fatto che la coppa conti poco tranne che per il club (e per motivi economici) forse è vero, ma a quel punto sarebbe proprio la società la prima a voler giocare le partite al massimo delle possibilità e quindi con la rosa completata dal miglior giocatore. Proprio per questo, ritengo – mi ripeto – illogico che non siano state fornite spiegazioni sulla vicenda.
Per il resto, sto dalla sua parte: anche io mi auguro che Varese sistemi presto la classifica, riduca al minimo i rischi di bassa classifica e magari provi a dare l’assalto ai playoff con Ukic nel motore da qui a primavera inoltrata.
Grazie del contributo, continui a leggerci e stimolarci.
Damiano Franzetti
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