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Addio papà. E grazie di tutto

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29 Novembre 2011

Questo e’ mio padre,vi racconto la sua vita e la mia. Sono nata il 25/12/1961 e ho capito subito che lui sarebbe stata la figura più importante della mia vita è sempre stato il mio punto di riferimento.
Crescendo ero una bambina molto timida e chiusa facevo giochi che non erano molto femminili, ero sempre in mezzo ai maschi “un maschiaccio” insomma.
A scuola ero un disastro non mi piaceva, non volevo proprio saperne,stavo bene a casa insieme a lui. Mio padre lavorava in cartiera e faceva i turni,quindi mezza giornata era a casa con noi.
Ha lavorato tanto non esistevano feste o domeniche ,dava tutto se stesso x non farci mancare niente e niente ci è mancato, dopo tanti anni di cartiera e’ riuscito ad andare a lavorare alla Aermacchi il suo sogno.

Intanto crescevo ed ero sempre in disparte, venivo considerata una stupida non studiavo, ma mio padre mi diceva che ero una persona speciale e un giorno tutti lo avrebbero capito.
A 16 anni ho incontrato Daniele e ci siamo sposati “la mia metà”, ci siamo sposati che avevo 19 anni e Daniele 21 due bambini perché aspettavo un bimbo “Alberto” la cosa piu’ bella che potessi fare.

Mio padre lo adorava e lui adorava mio padre. Ci ha aiutati molto nelle difficoltà e ci vedevamo tutti i giorni, eravamo sempre insieme , quando avevo qualche problema , qualche pensiero andavo da lui e mi stava ad ascoltare e mi consigliava. 
Era un uomo saggio sempre presente, mi coccolava e mi riempiva di baci. Ha fatto anche tanto volontariato per la chiesa e dato tanto a tutti, lui era sempre pronto a dare una mano a chi aveva bisogno, senza mai trascurare la famiglia.

Nel settembre del 2008 è iniziato tutto, un dolorino fastidioso alla spalla sinistra e da li’ e’ stata la fine.
Dopo aver insistito che andasse dal medico si decise ad andarci, nessun problema saranno dolori di vecchiaia, il medico prescrive una radiografia alla spalla e al torace, Daniele mio marito il pomeriggio stesso esegue gli esami, una stretta al cuore, nel polmone di sinistra una piccola macchia, meglio fare una Tac di approfondimento. Il mattino seguente si reca in Radiologia , esegue l’esame e li’ il mondo ci e’ crollato addosso . Mia madre, mio fratello e mia sorella non volevano crederci.

Altri esami e altri controlli per sentirci dire “ ADENOCARCINOMA POLMONARE” di 3°grado.

Lui si faceva fare di tutto in silenzio non si lamentava mai e io sempre al suo fianco morivo insieme a lui. Poi inspiegabilmente dopo l’ennesimo controllo il cancro sparì e giù a fare festa e l’8 settembre era l’anniversario dei miei genitori 50 anni di vita insieme “grande festa” eravamo tutti felici e intanto arriva il Natale e tutti a fare preparativi e a scambiarci regali.
Gennaio 2009 nuovi controlli, il cancro era sempre li’ si era solo spostato di poco costruendo casa ai linfonodi dei bronchi. Si riparte da zero e iniziano le chemioterapie, la prima si supera, la seconda con molta difficoltà e la terza non è riuscito a farla, il cancro era talmente cattivo che si nutriva anche delle terapie.
I medici non sapevano più cosa fare perchè niente si poteva fare. Mio padre cominciava a non mangiare più e di notte non riusciva a stare sdraiato, io e mio fratello facevamo i turni per stare con lui e per dare conforto a mia madre che era terrorizzata e non capiva bene cosa stava succedendo, non accettava la malattia di mio padre.
Lui era come un bambino, si lasciava fare di tutto e noi lo abbiamo adorato per questo. 

Ricordo una notte, eravamo a letto e abbiamo iniziato a ridere perchè nella stanza accanto alla nostra, dormiva mia madre e la sentivamo russare e lui si divertiva ad ascoltarla e ti guardava con quei occhietti spaventati e allungava le mani per stringerti a se’ e piangeva non voleva morire, ma sapeva che era questione di poco tempo.

Peggiorò molto in fretta e quel lunedì del 19/05/2009 lo portammo in ospedale e non torno’ più a casa.
Mio padre FRANCESCO all’età di 72 anni morì il 22/05/2009.
Al suo funerale c’era tutta la città , tante persone le hanno voluto bene, era un uomo speciale e a distanza di 2 anni sono ancora arrabbiata perchè non c’è più e mi manca molto.
Mi manca tanto la sua presenza fisica, i suoi occhietti teneri e le sue carezze, ma so di essere stata fortunata ad aver avuto un padre come lui.
Lui è sempre accanto a me e quando guardo la sua foto mi vengono in mente tanti episodi passati insieme.

Da quel giorno maledetto passo da lui tutti i giorni a farle un saluto, so che lui e’ li’ e mi guarda da lassù e mi aiuta, era un piccolo grande uomo che trasferitosi in Lombardia, dal niente ha costruito una famiglia e ci ha insegnato tanto, ad essere onesti e uniti.
So che Dio l’ha voluto con sè perchè era buono e finita la sua missione l’ha voluto con se’ e siede alla sua destra.
Ho scritto questa lettera per non dimenticare un uomo che ha dato la sua vita alla famiglia e agli altri.
Alla moglie Rita, Massimo, Clorinda e io Adriana.

GRAZIE PAPA’
Adriana

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