Aiutiamo l’oasi per cani randagi
9 Febbraio 2011
Egregio Direttore,
Vivo a Varese, ma in settembre 2010 e nello scorso mese di gennaio mi sono recata in Calabria, in località Caraffa prov. di Catanzaro, per portare medicinali ed un aiuto alla Sig.ra Aldina Stinchi, Presidente dell’associazione “Bios” sez. CZ, una donna di 64 anni che gestisce l’unica vera OASI PER CANI RANDAGI che si trova in Calabria “Il Villaggio dei Randagi BIOS” (www.associazionebioscz.it). La signora Stinchi impegna tutto il suo tempo nel Villaggio che si estende in uno spazio paradisiaco di 3 ettari e mezzo e dove sono ospitati 250 cani che vivono felici, accuditi con amore e ospitati in grandi spazi verdi. La struttura viene portata avanti con grandissime difficoltà, sempre sull’orlo del precipizio economico, anche per via delle ristrutturazioni che necessita a causa di ben 4 alluvioni succedutesi e soprattutto perché è supportata economicamente solo dall’aiuto dei soci, non avendo alcun sostegno regionale, comunale, provinciale. La situazione in Calabria è da film dell’orrore… La legge regionale attribuisce la gestione dei canili ai Comuni, ai servizi veterinari e alle associazioni animaliste e protezionistiche regolarmente costituite ed iscritte all’albo regionale istituito presso la Presidenza della Giunta Regionale. Nonostante la legge regionale preveda il finanziamento dei progetti presentati dalle associazioni operanti sul territorio e nonostante nel bilancio regionale sia prevista la somma di un milione e 500 mila euro da destinarsi al problema randagismo, l’associazione BIOS, il cui gruppo storico lavora da oltre 15 anni, di fatto accudendo a proprie spese e con abnegazione, centinaia di cani di vari Comuni, non riceve, VOLUTAMENTE, neanche un 1euro di contributo. Ma vi è di piu’, non viene rilasciata l’autorizzazione amministrativa dal servizio veterinario, nonostante le condizioni ambientali, ricettive ed igienico-sanitarie della struttura, siano migliori di tante altre realtà gestite da ditte private a scopo di lucro, esistenti sul territorio.
Basti ricordare il tristemente noto canile di Torre Melissa, dove vengono pilotati quasi tutti i randagi delle provincie calabresi, che "ospita", in contrasto con le recenti direttive ministeriali che limiterebbero il numero massimo di detenzione dei cani a duecento, lo spaventoso numero di 1900 cani monopolizzando di fatto, con un altro distaccamento sito a Rocca di Neto, che ne detiene altri 1300, la gestione del randagismo con il beneplacido consenso delle asl e dei comuni che ben conoscono questa vergognosa realtà. In questi "legali"canili, dove per magia tutto è regolare (sic?), il tasso di mortalità è elevatissimo, in quanto i cani sono denutriti, posti con altri cani in contrasto con l’etologia e con le necessità naturali delle povere bestiole, in condizioni igienico sanitarie spaventose, in evidente stato di sofferenza e sovraffollamento (mi ripeto 1900 CANI solo a Torre Melissa). I servizi veterinari con il consenso di molti comuni continuano, ignorando le leggi, ad affidare cani randagi a strutture che hanno subito pesantissime sanzioni da parte dei NAS. La spartizione dell’"affaire" randagismo, riguarda la predetta area del crotonese, nonche’ una vasta area del reggino, ove esistono due grossi investimenti uno a Tauria Nova, che occupa il suo spazio anche in Sicilia e la zona di Palmi-Rizziconi dove sono morti oltre 700 cani a causa di un alluvione, di cui circa 180 del Comune di Catanzaro (potete guardare su internet). Tra le altre cose il Comune di San Floro si è appropriato della struttura, denominata Oasi Canina, che la Signora Stinchi aveva progettato e fatto finanziare dall’Ente Regione, in qualità di responsabile delle guardie zoofile del WWF e successivamente ceduta in gestione alla Catanzaro Servizi, società mista pubblico-privato, sotto il controllo sanitario del servizio veterinario, che l’ha fatta diventare una struttura esecrabile, in cui i poveri cani vivono in condizioni igienico sanitarie terribili, che tra l’altro è stata censurata pesantemente dai NAS. Tutto questo è illegale!!!!
La signora Stinchi ha dovuto spesso subire vere e proprie minacce o "consigli", in perfetto stile mafioso.. fortunatamente è una donna di grandissimo coraggio e l’amore verso i cani le da’ la forza di non arrendersi. Tutti dovremmo aiutarla e dare voce alla sua denuncia… Non è possibile che debbano vincere in una società che si dichiara civile, sempre i furbi senza scrupoli per di più sulla pelle dei poveri animali vittime di una società senza vergogna. Aiutiamoli!! La signora Stinchi invita chiunque ad andare a vedere la sua oasi, il Villaggio dei Randagi BIOS. Io che ci sono stata più volte ed ho visto che i cani sono sereni e vivono in enormi recinti, praticamente in semi-libertà, ne sono rimasta colpita, tanto da pensare che non sia l’unica oasi in Calabria ma l’unica in Italia! Per questo motivo il Villaggio va aiutato!! Anche chi non conosce i cani, arrivando al Villaggio respira un’aria di benessere: chi può dire di avere visto un "canile" cosi??
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