Alla ribalta restano sempre le notizie peggiori (anche se false)
20 Ottobre 2004
Egr. Marco Giovannelli,
Spett.le Redazione,
ho letto con attenzione l’editoriale che difende il sacrosanto diritto alla cronaca dei giornalisti: che poi è la cartteristica peculiare della professione stessa, senza il quale cesserebbe lo scopo.
In un passo c’è un riferimento ad una mia mail dove “emerge con forza la stizza verso il nostro lavoro”, quando affermo che il rischio più grosso è quello che venga fatta una “caccia al mostro”.
Mi preme precisare l’assenza di stizza e il totale rispetto per il Suo e il lavoro dei giornalisti in generale, stigmatizzando il fatto che la mia fosse solo un’amara considerazione su un rischio tangibile.
Mi permetto di fare un paio di osservazioni, riguardo alla cronaca dei fatti e all’impatto che questi possono avere in un microcosmo come quello di Varese (e provincia), dove un fatto come quello accaduto scatena una ridda di supposizioni e congetture e dove il diritto all’informazione si scontra con l’esigenza di scrivere qualcosa degno di nota.
Nell’editoriale a Sua firma si parla dei “fatti di cronaca dei giorni scorsi che hanno portato in carcere due varesini molto noti nel mondo del basket.” e qui c’è una grossa imprecisione dato che il Ferrario col basket non ha mai avuto a che fare; come ho già scritto nella mia precedente lettera conosco ambedue i personaggi come a Varese li conoscono tutti quelli della mia generazione (1965) e le considerazioni che faccio io sono quelle su due persone profondamente diverse. Uno impegnato nel sociale con il basket, l’altro per il quale (salvo smentite) la propria difesa ha chiesto una perizia psichiatrica. E non aggiungo altro
Lungi da me il volere fare sterili polemiche, la considerazione che mi sorge spontanea è solo quella che in un primo momento la notizia riportata è stata quella dei due personaggi arrestati per pedofilia; addirittura il fatto era riportato sulla Gazzetta dello Sport e l’ho sentito (anche se mi pare senza nomi) sul GR2 RAI della sera del 12 ottobre: cassa di risonanza nazionale.
La notizia che faceva scalpore era il fatto che i due avvicinassero i giovani nei campi di basket per successivamente avviarli alla prostituzione: nefandezza delle più ignobili e come tale degna della ribalta.
Successivamente l’impianto accusatorio nei confronti del Bellani è stato ridimensionato, con Claudio (a detta del suo avvocato terribilmente provato dalla faccenda) che ha ammesso un unico incontro, probabilmente organizzato dal Ferrario, con un ragazzo che credeva maggiorenne.
Ma se la notizia iniziale faceva scalpore, l’eventuale smentita (almeno nell’immaginario collettivo) non farebbe altrettanto notizia, o almeno forse la potrebbe fare a livello locale, ma sicuramente non a livello nazionale e non quanto la notizia che l’aveva generata.
Se (come credo più che probabile) il ridimensionamento dell’accusa (e pure di un reato che alla fine non ci sarebbe neanche) venisse confermato, cosa accadrebbe poi nei confronti di Claudio Bellani?
Si potrebbe solo entrare nel merito dei suoi gusti sessuali, cosa questa più che sufficiente per (mi si perdoni il termione) sputtanare la persona e mettere a serio rischio tutta l’attività a favore dei giovani e del Basket in questi ultimi decenni nel territorio.
E’ giusto tutto ciò? Chiaramente no, ma non si può che prendere atto della situazione visto che non è che si possa fare molto altro; piuttosto io mi adopererò per fare in modo che l’immagine di una persona non venga infangata per presunzioni di colpevolezza o preguidizi sulla sua persona.
In attesa che la giustizia faccia (purtroppo temo con eccessiva lentezza) il suo corso.
L’esigenza di cronaca ha portata diversa fra una notizia ed una smentita: tanto facile è sparare uno scoop, tanto difficile è poi rientrare nei canoni della normalità e fare finta che non sia successo niente.
Alla ribalta nazionale quindi resterà l’ennesima, falsa notizia su Varese dove “pedofili adescavano ragazzini sui campi di basket”, la stessa Varese dei “cori razzisti verso Myers”… stessa città e stesso sport tristemente noti per i fatti di oltre vent’anni fa con il Maccabi.
Poco importa che sia una minoranza: tanto la maggioranza silenziosa non fa notizia….
Grazie dell’attenzione.



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