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Alle Poste si fanno le ricariche telefoniche (e la coda)

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11 Settembre 2012

Buonasera Direttore,
mi permetta di raccontare a Lei e ai suoi lettori un siparietto tanto fastidioso quanto divertente (meglio riderci su) vissuto questa mattina all’Ufficio Postale di Induno Olona.
Ore 12.25 entro in Posta per una ricarica PostePay. Di 5 sportelli 3 sono operativi : 1 per la corrispondenza e 2 per le operazioni denaro (i 2 restanti non credo di averli mai visti funzionare). In attesa prima di me una sola persona. Difficile da credere ma l’operazione a me necessaria l’ho svolta alle ore 13.00, in meno di un minuto, dopo "solo" 35 minuti di attesa. Dei 2 sportelli denaro 1 è stato monopolizzato da un unico cliente che credo abbia stipulato un contratto scegliendo le Poste come gestore telefonico (ma non era un ufficio postale?). L’altro sportello è stato monopolizzato a sua volta da una cliente per pratiche postali davvero laboriose che hanno richiesto all’operatore un continuo "avanti-indietro" a far fotocopie e/o farsi firmare carte da un superiore. Il tempo passava e la coda aumentava, alla fine 10 persone o più, che per l’ufficio di Induno significa aver la fila che esce dalla porta o quasi. Nel frattempo l’impiegata allo sportello "corrispondenza" svolgeva pratiche interne non avendo utenti allo sportello. Più di qualcuno, visto il prolungarsi dell’attesa, ha chiesto se fosse possibile pagare da lei i bollettini (cosa che in verità ogni tanto accade quando l’ufficio è congestionato), ma questa volta a tutti, con un sorriso, è stato detto di mettersi in coda agli sportelli "denaro". Tutti tranne una signora che, ultima arrivata, dopo aver salutato con baci e abbracci un’impiegata più anziana (una dirigente?) si è accomodata a far conversazione (evidentemente conosceva bene anche l’impiegata) allo sportello "corrispondenza". Tra una parola e l’altra ne ha approfittato per pagare i 3 o 4 bollettini che aveva con se. Quanti in attesa hanno assistito "sbigottiti" (un eufemismo) alla scena, memori del rifiuto ricevuto poco prima. Incredibilmente sono stati tutti invitati a restare in attesa del loro turno agli sportelli "denaro". Un signore ha obbiettato: "ma quella signora ha appena pagato dei bollettini!". L’impiegata dello sportello "corrispondenza", sempre sorridendo, non ha fatto una piega: non era tenuta a dare spiegazioni e infatti non ne ha date. Non è giusto mettere in discussione la produttività degli operatori agli sportelli "denaro", per tutti i 35 minuti della mia attesa hanno svolto il loro compito, semmai c’è da chiedersi se delle pratiche postali debbano essere tanto farraginose o se un ufficio postale è il luogo preposto alla stipula di contratti di telefonia mobile. Resta poi da capire se nel retrobottega non ci fosse proprio nessuno che avrebbe potuto accomodarsi nei due sportelli "chiusi". Per il futuro comunque non cercherò di farmi amica l’impiegata dello sportello "corrispondenza": sono convinto che abbiano fatto una pessima figura sia lei che la sua "privilegiata" conoscente.
Mi sarebbe piaciuto e ci avrei riso sopra se alla fine fossero spuntate le telecamere di "Scherzi a parte", ma purtroppo nulla da fare. Tutto vero. Che tristezza.

Lorenzo Franchini

Lorenzo Franchini

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