AMSC e mancata liberalizzazione dei servizi
19 Maggio 2006
Egregio Direttore,
ho notato una cosa veramente strana.
Si sta finalmente e faticosamente sviluppando a Gallarate, nel corso delle diverse manifestazioni elettorali, un concreto dibattito sull’attuale gestione monopolistica dei servizi comunali, soprattutto per quanto riguarda i costi per il cittadino in rapporto ai servizi che riceve.
Anche Lei ha avuto modo di ospitare alcune opinioni su questo argomento nella rubrica delle lettere.
Il preoccupante silenzio degli attuali amministratori gallaratesi è rotto oggi da una intervista del presidente dell’AMSC al maggiore quotidiano locale.
Ma, stranamente, il signor Caianello non ha risposto a nessuno dei quesiti relativi alla destinazione degli extra-utili da parte dell’azienda municipalizzata che lui presiede. Se è infatti vero che i prezzi praticati dall’AMSC nella vendita del gas sono considerevolmente superiori a quelli praticati dalle aziende private del settore, bisogna pure che il presidente giustifichi, un giorno o l’altro, la destinazione e l’uso di questi maggiori introiti. Così per quanto riguarda la “mission” delle farmacie municipalizzate che hanno un senso, oggi, solo se praticano all’utenza delle condizioni di maggior favore rispetto a quelle private.
Ma quello delle liberalizzazioni non era, a parole, uno slogan anche di Forza Italia? Perchè allora i massimi esponenti di questo partito, sia a livello nazionale che locale, si guardano bene dall’intervenire là dove sono coinvolti personalmente? Perchè le uniche liberalizzazioni vere sono ancora quelle fatte dal centro-sinistra?
Ma non c’è da stupirsi. In fondo, in piccolo, a Gallarate il presidente dell’AMSC non fa altro che ripetere quello che ha fatto a Roma il suo capo Berlusconi.
E nunc a pagum.
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