Apocalittici ed integrati
19 Febbraio 2010
Egregio Direttore,
un po’ sbalordito dinnanzi agli eventi del periodo , ho recuperato l’eco di Umberto Eco.
In un suo libro, " Apocalittici ed integrati ", mi aveva colpito l’intelligente definizione di due scuole di pensiero ormai dilaganti ,contrapposte e nel contempo quasi complementari.
Gli apocalittici sono i pensatori, o i ripensatori, che colgono una società invasa e corrosa da pesanti indizi di corruzione e di decadimento, proiettata, a testa bassa, verso il muro dell’implosione.
Per loro la realtà è in perpetua involuzione e la marcia verso il peggio ormai inarrestabile.
Resta difficile supporre lo strumento di redenzione, di recupero dei valori.
Gli integrati leggono solo le positività, profetizzano marce epocali verso incredibili opportunità spianate dal progresso e dalla tecnica.
Per loro la storia dell’umanità è ispirata da una bussola saggia e giusta, solo incidentalmente disturbata da qualche distrazione, da qualche umana debolezza, dall’ombra di una frustrazione.
Apocalittici ed integrati sono gli attori di una rappresentazione talmente opposta da lasciare spazio ad una chiave di lettura sensata.
Umberto Eco abbozza una risposta: il giusto starebbe nel mezzo.
Condivido il suo ragionamento.
Fra l’Apocalisse e l’Eden resta pur sempre la trattoria sotto casa , dove discutere davanti ad un bicchiere di quello buono , che non sia arsenico né nauseante melassa.
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