Attenzione agli skate board (e alla Polizia)
5 Febbraio 2006
Nel pomeriggio di oggi, 4 febbraio 2006, mio figlio è rientrato a casa riferendomi che la polizia di stato aveva impedito ad alcuni ragazzi di usare lo skate board nella piazza San Vittore di Varese.
Chiesta conferma ad un amico, un adulto, che controllava da lontano i ragazzi tra cui suo figlio, ho avuto risposta positiva sul fatto che, abitualmente, e non solo in quella zona di Varese, la polizia tende ad avere lo stesso comportamento, cioè ad impedire l’uso del suddetto
attrezzo sportivo comminando addirittura delle multe e minacciando di condurre in questura i ragazzini.
Ho anche chiesto se il gesto della polizia fosse stato dettato da schiamazzi o comportamenti illeciti od altro e, avendo ricevuto risposta negativa, ho chiamato immediatamente il centralino della Polizia di Varese per chiedere spiegazioni.
Alla mia richiesta di informazioni e dell’eventuale esistenza di leggi che impediscano l’uso dello skate in luoghi pubblici, richiesta fatta spiegando il motivo della mia chiamata, mi sono sentito rispondere innanzitutto :” Si calmi…”, come se fossi un matto o un esagitato; in secondo luogo mi è stato risposto che evidentemente le
forze di polizia avevano ravvisato comportamenti non corretti da parte dei ragazzi. Dopo aver spiegato che, come testimoniato dal mio amico ciò non rispondeva al vero, il solerte centralinista mi ha invitato, dopo che avevo insistito sull’avere una giustificazione di tale comportamento restrittivo della libertà individuale messo in atto dalla polizia, e dopo aver saputo della inesistenza di leggi che impediscano l’uso dello skate in luoghi pubblici, a rivolgermi alla magistratura per sporgere denuncia.
Oltre a sentirmi beffato per le risposte ricevute, non degne di un paese civile e democratico, mi sembra davvero uno spreco di risorse umane, ed anche economiche, oltre che umiliante per un poliziotto, dover prendere atto che, a fronte di situazioni quotidiane di delinquenza e di criminalità o microcriminalità diffuse, l’attenzione
della polizia di Stato sia focalizzata su ragazzini che, in assenza di spazi pubblici per esercitare il loro sport preferito, sono costretti a farlo in piazze od altri spazi aperti al pubblico e si vedono anche negati diritti fondamentali della libertà individuale.
Chissà come se la ridono i veri delinquenti.



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