Azzate, le analisi di Leggio incomplete e fuorvianti
28 Gennaio 2013
Replica alle esternazioni di Salvatore Leggio, resa a tutela dell’onorabilità personale e professionale del sottoscritto, oltre ad altre considerazioni, in riferimento alla lettera Leggio/Sindaco di Azzate del 17.12.2013
Signor Sindaco,
Spettabili Amministratori,
Ill.mi signori Consiglieri,
Su organi d’informazione locale da giorni viene dato particolare risalto alle motivazioni che avrebbero indotto l’Avv. Salvatore Leggio a rassegnare le proprie dimissioni dal ruolo di ViceSindaco e Assessore LL.PP del Comune di Azzate.
In particolare viene rimarcato come in occasione del Consiglio Comunale del 28 gennaio 2013 il Sindaco di Azzate abbia intenzione di dar pubblica lettura di una missiva dell’ ex-vicesindaco, nella quale vengono elencate quali siano state le motivazioni che hanno portato il dimissionario ad abbandonare Giunta e Consiglio Comunale.
Nel pieno rispetto di ogni valutazione che il Sindaco è (ovviamente) libero di fare, essendo il sottoscritto (a dir del dimissionario) uno dei principali responsabili nell’avergli impedito d’attuare la sua opera di governo, ed inoltre essendo in tale lettera il sottoscritto ampiamente (ingiustamente) denigrato, tanto che è l’UNICO soggetto tra quelli oggetto di accuse, citato per nome e cognome, con la presente chiedo espressamente che (per voce di un consigliere di Maggioranza da scegliersi tra i sigg. Massimiliano Carlesso o Carlo Arioli od in loro assenza per voce di un consigliere di minoranza della lista “Vivi Azzate”), si dia lettura (anche) della presente al fine di ripristinare il corretto “equilibrio informativo”, segnalando che la presente verrà inoltre consegnata agli organi di stampa per debita conoscenza auspicandone la diffusione.
In caso il Sindaco Non voglia soddisfare tale mia più che lecita richiesta, chiedo che uno dei soggetti sopracitati possa farla propria e leggerne i contenuti in seno al primo Consiglio Comunale utile.
Entrando nello specifico, al di là dell’assurdità dell’asserzione di principio “vantata” dal Leggio, relativa ad una propria spiccata “a-partiticità” (rif alla cit. Leggio – “ho riposto nel cassetto la tessera del partito”), come se esser iscritto al PDL ed amministrare in nome e per conto di quel partito sia una sorta di “macchia” da celare ai cittadini (ma scherziamo, così dicendo getta indirettamente discredito sul suo stesso partito) i quali “….(cit. Leggio) attendono soluzioni o(d) almeno risposte alle loro istanze……” (boh!?). Riguardo tale affermazione rimando alle forze politiche non solo di maggioranza (ed in primis il PDL) la volontà/dovere di più adeguatamente commentarne la mancanza di logica e sensatezza (politica).
Ciò detto , preme evidenziare quanto segue.
Il dimissionario cita espressamente: “….(cit. Leggio)…. E’ emerso in Giunta un modus operandi al quale mi sono sempre opposto finchè possibile, che contrasta, non solo con la mia visione (visone in merito a che? Manca il contesto di riferimento! NdR), ma anche e soprattutto con gli interessi di Azzate e dei suoi cittadini. Di seguito cito solo alcuni esempi che maggiormente evidenziano quanto detto.”
Proseguendo, l’(ex)amministratore rileva come egli consideri quale prima delle motivazioni che lo hanno indotto a tale gesto, quella relativa alle “imposizioni prescrittive” ricevute da parte della Commissione (comunale) del Paesaggio riguardo la riqualificazione viabilistica di Via Verdi, Via Molinello, Via Roncasnino.
A suo dire tali prescrizioni avrebbero causato ritardi dei termini d’esecuzione dell’opera (10 mesi) e maggiorazioni di costo (ben 70.000€uro), di tutto ciò ritenendo principale responsabile il sottoscritto, che (si badi bene, unico nome riportato per intero in tale missiva) in tal senso viene ESPRESSAMENTE citato, e conseguentemente pubblicamente denigrato, come meglio riscontrabile per le ragioni di seguito esposte.
Aggiunge inoltre che il sottoscritto, presiedendo tale Commissione (a dir del Leggio) “indirizzava” l’operato della stessa (intende forse asserire che Vi sia del “dolo” a suo danno nel mio comportamento ? in tal caso il mio invito è rivolgersi senza indugio alcuno alla Procura della Repubblica – p.zza Cacciatori delle Alpi, n. 1 VARESE – 3° piano Corpo Alto), ed inoltre marcatamente puntualizzava come il sottoscritto fosse espressione della Segreteria Azzatese della Lega Nord.
(Il che manifesta una chiara vena polemica se si legge il fatto in combinazione con la presunta “a-partiticità” in premessa dal Leggio falsamente professata essendo egli notoriamente – fatto salvo cambi di partito allo stato NON noti -, un esponente di spicco del PDL compagine alleata della Lega Nord)
Riguardo tutto ciò, mi sia consentito:
a) Rispetto alla “vexata quaestio” della “riqualificazione Via Verdi, Via Molinello, Via Roncasnino”.
al fine di tutelare la Commissione, (intesa come istituzione prima ancora che come membri facenti parte di essa),
ricordo al Leggio, che la Commissione che si occupò dell’analisi di detto progetto era ai tempi composta da 4 commissari, che detti commissari (come da Regolamento) all’insediarsi della stessa procedettero (ovviamente liberi da ogni condizionamento) a nominare un Presidente, indicando il sottoscritto non certo perché espressione indicata dalla Lega Nord, ma perché (all’epoca) l’unico tra loro qualificato da più di 20 anni di esercizio della libera professione e conoscitore ben più dei colleghi della realtà sociale, economica e paesaggistico-territoriale di Azzate. Tra detti commissari era presente anche il tecnico di fiducia del Vicesindaco, dal Leggio stesso ricordato allorquando egli nella propria lettera affronta il problema variante al PGT.
Nb. – Le valutazioni fornite in merito ai progetti venivano assunte collegialmente con eventuale possibilità (per ogni membro) d’astensione o d’esprimere proprio parere contrario (da verbalizzarsi)
1° incongruenza espressa da Ass. Leggio di cui ci si stupisce (essendo anche Avvocato) egli sia a riguardo ignorante;
Il Presidente della Commissione Paesaggio non è indicato dai partiti, tantomeno dalla Giunta, ma eletto dai Commissari stessi e così è avvenuto anche nel caso in specie.
2° incongruenza espressa da Ass. Leggio di cui ci si stupisce (essendo anche Avvocato) egli sia a riguardo ignorante;
Le decisioni della Commissione Paesaggio non sono “indirizzate” dal Presidente ma assunte collegialmente con libertà di dissociazione di un membro previa astensione o espressione di parere (personale) contrario (da verbalizzarsi),fatto comunque non avvenuto da parte di alcun commissario tanto meno il membro di fiducia del Leggio
al fine di Tutelare l’Operato della Commissione Paesaggio:
Per disposizione di Legge ogni progetto che ricada in aree ove ciò sia prescritto, è sottoposto al vaglio della Commissione Paesaggio la quale fornisce un parere in merito alla fattibilità dell’opera esclusivamente dal punto di vista paesaggistico.
I problemi evidenziatisi nel corso dell’esame del progetto in oggetto erano (oltre ad altri minori) principalmente relativi alle caratteristiche proprie di un muro di contenimento da realizzarsi a lato della strada.
La soluzione proposta da un Progettista Esterno prescelto dall’Amm.ne su indicazione dell’Assessorato ai LL.PP (quindi dal Leggio stesso) prevedeva la realizzazione di un muro assai sviluppato in lunghezza, da realizzarsi in CEMENTO ARMATO a vista (!?!?) ed avente altezza assai rilevante (anche fino a 5mt.), una sorta di “Muro di Berlino” in salsa azzatese.
Il che se già di per sé porrebbe OVUNQUE qualche serio problema d’ “integrazione” col paesaggio, nel caso specifico veniva ritenuto irrealizzabile Unanimamente dai commissari presenti. I quali pur non avendone l’obbligo, si prodigavano per fornire anche utili indicazioni in merito a come poter provvedere alle necessarie modifiche progettuali tese a render tale impianto strutturale maggiormente rispettoso delle caratteristiche paesaggistico ambientali richieste dal contesto ove esso sarebbe andato ad impattare.
Le indicazioni rese dalla Commissione NON venivano recepite appieno dal progettista (non se ne conosce la ragione) e quindi il progetto veniva nuovamente fatto oggetto di richiesta di “correzioni”, e poi comunque così licenziato nel marzo 2011 (come lo stesso Leggio conferma).
La Commissione come peraltro dallo stesso Leggio indicato ha lavorato con la massima celerità infatti si è definitivamente espressa nel periodo (febbraio 2011 – marzo 2011), anzi si ricorda come in occasione del secondo “esame” lo stesso Sindaco (in qualità di Ass. all’urbanistica) partecipò alla seduta, inizialmente ritenendo (erroneamente, non per “dolo” ma più probabilmente stante il fatto che è noto come egli non abbia alcun tipo di formazione e/o conoscenza tecnico-urbanistica) di averne facoltà, e poi comunque ammesso a partecipare per unanime consenso dei commissari che ebbero così modo d’illustrare anche a Lui (che ne condivise appieno le ragioni) il perché di alcune richieste che avevano l’unico scopo di evitare che l’opera risultante oltremodo “impattante” e quindi non rispettosa delle caratteristiche paesaggistiche, ambientali e materiche che i luoghi, (almeno per chi li conosce), meritano di veder rispettate;
3° incongruenza espressa da Ass. Leggio di cui ci si stupisce (essendo anche Avvocato) egli sia a riguardo ignorante:
La Commissione del Paesaggio come COSTITUZIONALMENTE previsto (e per Legge declinato) opera a tutela del Paesaggio e non rappresenta (né deve esserlo) una sorta di “passaggio dovuto” ed ininfluente rispetto alle scelte progettuali dal Comune adottate, ovvero scopo della La Commissione non è certo quello di garantire l’approvazione “a-critica” “dell’iter dei progetti Comunali.
4° incongruenza espressa da Ass. Leggio di cui ci si stupisce (essendo anche Avvocato) egli sia a riguardo ignorante:
La Commissione del Paesaggio NON ha come il compito quello di approvare progetti ancorchè redatti per conto del Comune, quando questi sono stati eseguiti senza tenere in debito conto di tutte quelle caratteristiche ed attenzioni di rispetto paesaggistico-ambientale che si richiederebbero invece a QUALUNQUE altro operatore privato.
In altre parole non si capisce perché si dovrebbe nello stesso ambito territoriale richiedere per es. ad un privato di realizzare un muretto di recinzione rivestito in pietra, mentre il Comune dovrebbe essere libero di realizzare un muraglione in cemento armato a vista. (per accontentare l’ass. LL.PP servono due pesi due misure???)
5° incongruenza espressa da Ass. Leggio che stupisce (almeno per chi ha esperienza di tali fattispecie burocratiche) e di cui egli parrebbe sia a riguardo ignorante:
La Commissione del Paesaggio nel caso in specie si è espressa in tempi rapidissimi sia in occasione del primo esame (febbraio 2011 come dallo stesso Leggio citato) sia in occasione del secondo esame avvenuto per stessa ammissione dell’Ass. LL.PP nel marzo 2011 (esame peraltro possibile solo da quando disponibili gli elaborati revisionati, fatto NON certo dipendente dalla Commissione, ma dal progettista esterno ) (nb. La tempistica riportata è quella stessa citata da Leggio – S.E.&.O)
6° incongruenza espressa da Ass. Leggio che stupisce (almeno per chi ha esperienza di tali fattispecie burocratiche) e di cui egli parrebbe sia a riguardo ignorante:
Se l’assessore avesse veramente voluto meglio operare, avrebbe sicuramente caldeggiato a favore del progettista incaricato, la richiesta di indicazioni preventive o meglio ancora l’emanazione di una parere preventivo alla Commissione Paesaggio, e ciò prima ancora di redigere il progetto evitando così extracosti di riedizione progettuale e soprattutto meglio individuando i reali costi dell’intervento che non possono certo prescindere dalle soluzioni tecniche da adottarsi per rispetto alle necessità di salvaguardia paesaggistico ambientale, necessarie per i motivi prima addotti.
Va detto infatti che la Commissione non si è mai sottratta (ovviamente sempre per tramite dell’Ufficio Tecnico Comunale) dal fornire chiarimenti, indicazioni a progettisti e/o privati proprio con l’intento di “ottimizzare i costi di progetto” evitando sprechi, non si capisce quindi perché tale occasione non sia stata “sfruttata” anche dall’Assessore Leggio.
Così disponendo l’Ass. LL.PP avrebbe anche risparmiato in termini d’impegno del personale tecnico-amministrativo del Comune, ancorchè non progettista dell’opera, che comunque ha (verosimilmente) dovuto prestare la sua opera quantomeno per interfacciarsi con il progettista incaricato. E/o procedere a ricalcoli di costi / disponibilità etc.etc. consumando sicuramente un certo numero di ore/lavoro/persona che avrebbero potuto esser meglio impiegate.
Per tutte le ragioni di cui sopra si rigettano le accuse rivolte dall’ (ex)Ass. LL.PP che si ritengono inoltre altamente lesive dell’operato dei membri della Commissione.
In particolare si ritengono completamente prive di fondamento le asserzioni denigratorie con le quali l’ass. LL.PP vuole accollare alla commissione il ritardo di 10 mesi (dovuto ad altre cause non imputabili alla Commissione) nonché il maggior costo di 70.000 €uro di cui l’Ass. LL.PP è quindi UNICO RESPONSABILE posto che avrebbe potuto agire come sopra indicato.
b) Riguardo altri punti riportati dal Leggio come ostacoli alla propria azione di governo locale
Lavori restauro e Consolidamento tetto Sala Consiliare del Palazzo Comunale,
In veste di ex-Azzatese con radici familiari ancora ben presenti in paese (che peraltro mi sento di rappresentare unitamente ad altri, quali cittadini-contribuenti del Paese), e come firmatario dell’articolo richiamato dal Leggio, mi sia permesso respingere la semplicistica, incompleta e fuorviante analisi fatta dal dimissionario.
Nessuno ha mai auspicato l’abbandono “per capriccio” (sic simpliciter) della Villa Comunale, ma è palese che pur con tutte le buone intenzioni possibili ed in totale assenza di idonee risorse per un restauro “globale” del Palazzo, che per esperienza credo sommerebbero (a consuntivo finale) a non meno di euro 6.000.000 (seimilioni) e forse più, non ha assolutamente senso spendere importanti cifre (almeno 400.000€uro) solo per sistemarne una parte limitata per quanto destinata a Sala Consiliare. (Nb. – che viene utilizzata pochissime ore/mese).
Inoltre l’Ass. LL.PP probabilmente preso dall’impeto di voler subito cantierizzare le opere, non ha nemmeno colto l’invito riportato in detto articolo, e quindi non ha mai dichiarato quali siano le spese correnti annuali, le spese di manutenzione ordinaria (annuali) le spese straordinarie già assorbite da tale struttura negli ultimi 10-15 anni, soprattutto quelle per non troppo datati restauri effettuati negli anni passati, ma che non hanno portato nulla o ben poco in termini di beneficio d’efficientamento della struttura) (Nb. – efficientamento suona male ma è un neologismo vedasi Devoto Oli ed. 2012)
Si ha la netta impressione che L’Ass LL.PP, preferendo destinare altri rilevanti fondi a tale non prioritaria opera, scientemente non abbia colto l’invito a dettagliare i costi di cui sopra, ben sapendo che tali spese sono esorbitanti e comunque non congrue con altre esigenze del bilancio comunale che ha necessità rilevanti per servizi ben più importanti (vedi asilo per es.), e che invece è depauperato proprio (anche) da tali costi, fortemente limitabili se la struttura fosse di tutt’altra tipologia.
Inoltre dette spese sono ben superiori a quelle che un occulato piano d’investimento richiederebbe per la costruzione di un nuovo palazzo comunale, di fattura che sarebbe COMUNQUE ben superiore in termini funzionali ed energetici a quelli che un restauro conservativo (anche ben fatto) potrebbe apportare alla sede attuale.
Ecco data risposta alle critiche dell’Ass. LL.PP su come trovare i fondi per un nuovo edificio comunale.
In parole povere: inutile sprecare altri denari in un edificio che è un vero e proprio “colabrodo energetico”, fa acqua (in senso reale) da tutti i pori, meglio risparmiarli e parallelamente studiare seriamente la fattibilità della realizzazione del nuovo palazzo comunale, il tutto in un’ottica di pianificazione a medio lungo periodo, e non sulla base di necessità emergenziali.
Quindi la proposta era ed è: troviamo modo che lo Stato Italiano, che ha ormai drenato (vedi per es. IMU) enormi risorse agli enti locali poco restituendo in cambio, si faccia LUI carico della conservazione di un tal bene (perché no anche regalandolo al Demanio, sarebbe scandaloso per il Leggio ??), concordiamo al più un convenzionamento per l’utilizzo di una parte di esso (per es. la sala consiliare) per scopi di rappresentanza istituzionale, sgraviamoci di un costo di “rappresentanza” che il ns. Comune non può permettersi e creiamo una sede piu’ efficiente energeticamente e funzionalmente.
Credo che ai cittadini-contribuenti di Azzate prima di sborsare 6 milioni di €uro preferirebbero non seguire la logica (dal “sapore Borbonico”) del “voglio (il comune in un palazzo storico) ma non posso (mantenerlo)”. E magari spenderne due milioni di €uro per un palazzo nuovo con costi di gestione ben minori rispetto a quelli ora in essere.
In tale proposta non vedo dove sia la “schizofrenia” da Leggio additata nel testo dell’articolo, se me lo spiega gli sarò grato, sicuramente sfugge all’ex-Vicesindaco che di tale proposta se ne sarebbe DOVUTO (democraticamente) parlare e magari confrontarsi con la cittadinanza anche (del caso) con una consultazione popolare.
Alla luce di quanto sopra esposto. Mi permetto inoltre di suggerire all’(ex) Ass. Leggio una rilettura del Dizionario della Lingua Italiana, lo aiuterebbe ad esser meno (gratuitamente) offensivo, ed avere piu’ rispetto per gli altri.
(schizofrenia: “Grave malattia psichiatrica caratterizzata da dissociazione tra le varie attività psichiche fondamentali” font: Dizionario Lingua Italiana Devoto Oli – NdR)
Posso garantire al dimissionario di non esser affetto 8almeno per ora) da tale grave malattia.
Ma probabilmente l’ex assessore ha una visione più dirigistica, meno partecipativa, forse anche con i suoi colleghi di Giunta (ed ancor più di Consiglio Comunale) della gestione del potere di governo e quindi non essendo riuscito nel proprio intento, preferisce la soluzione più semplice, scappare di fronte ai problemi, denigrando altri e dimettendosi.
Variante PGT
A riguardo l’ex-Vice Sindaco manifesta la sua volontà d’implementare l’attività edificatoria che a suo dire avrebbe dato benefici alle famiglie azzatesi, alle imprese di costruzione (in perenne crisi) ed alle casse comunali che così avrebbero potuto incamerare oneri da investire.
Invito Leggio a rivedere i dati di sviluppo demografico del paese di Azzate, per 20 anni (1982-2002) rimasto costante a circa 3.800 abit. (si trovano anche all’interno dei documenti del PGT).
Dal 2002 si nota l’inizio di un marcato incremento, dovuto non certo a nuovo trend di nascite, ma a nuove costruzioni sviluppatesi per effetto dell’introduzione dell’art. 136 comma 2, lett “c” della legge DPR 380/2001 che abrogando l’art. 12 della Legge 10/1977 c.d. “Legge Bucalossi” spingeva gli enti Locali a far fronte ai sempre minori ritorni dello Stato Centrale, trovando nuove fonti d’introito (oltre che con l’innalzamento dell’ICI) con gli oneri d’urbanizzazione.
Così anche ad Azzate iniziava la fase di “sventita” del territorio, regolando l’edificazione non già per soddisfare effettive richieste, ma al solo scopo di introitare oneri da parte di operatori sempre più ispirati alla speculazione edilizia.
L’attuale PGT di Azzate (che certo andrebbe ampiamente revisionato anche negli obbiettivi) prevede già uno sviluppo “abnorme” calcolato in 4.900 abitanti circa, (CHE SIGNIFICA IL 30% IN PIU’ RISPETTO INIZI anni 2000 (in percentuale è piu’ dell’incremento demografico di MUMBAI che però è in INDIA non in ValBossa) con conseguente sovraccarico dei servizi e consumo di infrastrutture che già sono in sofferenza (strade fogne, etc. ed altri come per es. asilo di cui tanto ci si lamenta in questi giorni), ma (“udite udite,) la revisione auspicata dal Leggio vorrebbe aumentare ancor di più tale previsione (!!??) e di quanto (??) Servono altre Villette (??) altri Condomini (??) serve cementificare quel poco suolo che ancora è rimasto libero (??) E’ questo che ha bisogno Azzate (??) e per far che (??) per soddisfare (momentaneamente) qualche esigenza di bilancio (??) e poi quando anche tali denari saranno terminati, ed avremo massacrato un territorio che ha già MOLTE cicatrici (recenti e passate) che faremo ? che ci rimarrà da vendere ? I bambini ? come nella fiaba del Pifferaio Magico ? (ovviamente il riferimento ai bambini è un provocazione)
Forse la presenza del sottoscritto in Commissione paesaggio da un pochino fastidio anche per le ragioni sopra esposte ??
probabilmente all’ex Vicesindaco sfugge come col ricatto dell’efficentismo da lui invocato (ma quale (??) gli oneri d’urbanizzazione hanno perso ogni rapporto con la loro origine, al pari dell’IMU sono ora assimilati a qualsiasi altra imposta, multa o balzello cui attingere per far fronte alle carenze di fondi che lo Stato centrale sottrae sempre più agli Enti Locali cui rimangono poi le buche da sistemare, gli asili da far funzionare, gli stipendi da pagare, igli enormi problemi e difetti delle palestre (di cui forse è meglio non parlare – almeno ora).
Non solo, detti proventi che dovrebbero essere occasionali perché commisurati ad esigenze variabili anno per anno, una volta divenuti “indispensabili” per coprire (di fatto) altre spese (correnti) devono esser garantiti tutti gli anni a livelli costanti o addirittura incrementati (come ora propone l’ex sindaco).
La sua visione è quindi quella di obbligarsi ad accelerare la (s)vendita del territorio, per ripianare (solo provvisoriamente) le necessità di bilancio, (che poi cresceranno comunque stante la necessità d’implementare i servizi che diventano a loro volta mano mano, insufficienti).
In poche parole l’ex Vicesindaco non ha altro da proporre, nella sua chiave di lettura di revisione del PGT, che barattare l’accesso a nuove risorse, consumando il territorio.
Campeggio “7 Laghi” e Fondazione Scuola Infanzia
Riguardo a questi ulteriori punti citati nella lettera di Leggio del 17.01.2013, allo stato attuale, non ritengo d’ esser sufficientemente informato, né di avere voce i capitolo riguardo tali questioni pertanto mi astengo dal fornire alcun commento.
Conclusioni
Dalla rappresentazione totalmente mistificata del ex ViceSindaco, chiaramente smentita delle puntuali precisazioni sopra riportate, spiace (da ex Azzatese con radici familiari ancora ben presenti in paese, e quai giornalmente presente in loco) assistere al triste tentativo di Leggio, d’addossare su altri (compreso il sottoscritto) le cause del proprio fallimento quale Amministratore Locale.
Ciò è altresì palesemente confermato anche dalla scelta di dimettersi non avendo Egli, di fronte ai gravissimi problemi Socio-Economici che interessano tutta L’Italia ed quindi anche la realtà Azzatese, altra soluzione che non la denigrazione dell’operato altrui, o la “svendita” del territorio per fare (momentaneamente) cassa.
Libero di farlo, Mi si permetta tuttavia di ricordare all’assessore Leggio la massima:
“ …..Excusatio NON Petita………Accusatio Manifesta…….”
(Una scusa non richiesta è una chiara autoaccusa),
distinti saluti
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