Bandiera bianca

25 Maggio 2015
Il mondo occidentale assiste impotente all’avanzata delle bandiere nere dell’Isis nei paesi del medio oriente e subisce le immagini propagandistiche di un terrore e di vandalismi che accelerano la resa delle truppe regolari di quelle regioni.
Mentre si celebra il centesimo l’anniversario dell’entrata in guerra della 1° Guerra Mondiale la nostra nazione sta attraversando una crisi economica aggravata da violenze dovute allo sfaldamento di presidi che una volta si opponevano alle violazioni delle leggi.
L’immagine che appare alla pagina 41 di Panorama del 27 maggio e l’articolo a commento confermano che da tempo non c’è più la certezza della pena e che si è in balia di interpretazioni di norme di comportamento che dipendono soprattutto dal terrore che incute chi viola la legge.
Da qui nascono provvedimenti che si chiamano decreto svuotacarceri, denunce a piede libero anziché arresti e nell’attesa che venga introdotto il reato di tortura, sono sempre più frequenti gli ordini di resa nei confronti dei violenti.
Ciò non impedisce che le città vengano devastate da personaggi in tuta nera che oltre al manganello sanno utilizzare i telefoni cellulari per immortalare le loro gesta o per ottenere sentenze di colpevolezza nei confronti di chi deve tutelare l’ordine pubblico.
Gli stessi ordini bloccano ogni iniziativa che possa colpire coloro che una volta si chiamavano delinquenti, oggi permettono anche agli scafisti di andare a riprendersi le imbarcazioni minacciando con le armi coloro che avevano appena salvato centinaia di profughi o clandestini.
Negli ultimi quattro anni oltre 200mila appartenenti alle forze dell’ordine hanno dovuto imparare a restare immobili davanti a lanci di pietre e uova, a calci e sputi ed accettare salari bloccati dal 2011 con cui pagarsi anche la benzina per le loro auto.
Ben altro trattamento ricevono quelle divise incaricate di reprimere violazioni semplici ed innocenti quali la mancata emissione di uno scontrino fiscale, l’aiuto non autorizzato di un familiare presso una bancarella del mercato o dietro il bancone di una pizzeria, la presenza di un giovane disoccupato che vorrebbe imparare qualcosa o che semplicemente non vuole starsene per la strada: in questi casi non ci sono dubbi nelle sentenze dei giudici che incrementano vendite fallimentari, pignoramenti e aste giudiziarie.
Il nostro parlamento condanna il manganello che colpisce un mascherato in tuta nera, ma è indifferente alle ganasce fiscali che hanno provocato 89 suicidi nel 2012 e ben 149 nel 2013.
Il morbo infuria, il pan ci manca, sul ponte sventola bandiera bianca.
Cordiali saluti.
De Maria Domenico
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.