» Invia una lettera

“Busto: vietato studiare troppo!”

1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle
Loading...

28 Giugno 2009

Egregio Direttore,
sono uno studente di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Milano, abitante a Busto Arsizio, città nella quale passo la maggior parte delle mie giornate chiuso fra le mura della Biblioteca Civica . Le scrivo per raccontarle un episodio accaduto pochi giorni fa.

Una mia amica stava preparando un esame per la facoltà di Sociologia e, imbattuta in un tema inerente al “ voyerismo ”, ha deciso di recarsi presso uno dei ben due computer con accesso ad internet per fare delle ricerche ulteriori. Caso vuole che una volta inviata la ricerca su Google, la pagina si blocchi. Straniti proviamo ad accedere al sito di Wikipedia per effettuare la stessa ricerca, ma purtroppo l’enciclopedia virtuale non conteneva nulla sull’argomento: costretti a tornare sul motore di ricerca, inciampiamo di nuovo nello stesso problema. Sempre più perplessi, ci domandiamo se il problema non stia nell’ambito culturale a cui appartiene il termine, e così provando ad effettuare altre ricerche ci accorgiamo che sono bloccate tutte le parole ed i siti che possano avere anche lontanamente uno sfondo sessuale. La paura sembrerebbe quella di utilizzare la biblioteca non per fini culturali, ma altri decisamente meno nobili. Un bel problema per esempio studia medicina ed alcune accezioni le utilizza e le ricerca per puro scopo scientifico.
Comunicato il problema al personale addetto, la risposta è stata più che cordiale ed immediata, così che a breve ci è stato comunicato che verrà eliminato questo blocco per lo meno per le ricerche su Wikipedia.

Partendo da quanto accaduto, mi è venuto spontaneo riflettere sui servizi che offre la Biblioteca Civica di una città, quale è Busto Arsizio, che conta circa 80.000 abitanti e che ospita studenti provenienti dagli altri paesi della valle.
E’ così che la prima osservazione si muove proprio verso gli
spazi destinati allo studio e che dovrebbero forse essere strutturati in maniera diversa, se non addirittura ampliati. In questo periodo la biblioteca ospita sia studenti universitari, in piena sessione esami, che studenti delle scuole superiori, che preparano gli esami di maturità. Lo scenario si profila molto spesso divertente: alle ore 14.25 un imprecisato numero di ragazzi si ritrova pronto ad aspettare la “campanella” delle 14.30 che apre le porte e dà la possibilità ai più veloci di accaparrarsi i posti migliori, possibilmente vicino a qualche finestra. Sì, perchè, oltre alla scarsa luce presente nelle sale studio, il problema più grande è l’assenza di climatizzatori di cui sono dotati tutti i pubblici uffici, tranne quelli che per il pubblico offrono un servizio. E’ così che il povero studente che è arrivato alle ore 14.35 non trova posto ed è costretto a cercarlo nella sala al piano superiore, dove circa un’ora più tardi si prospetterà la stessa scena appena descritta.

Lo studente deve comunque ritenersi fortunato: ha trovato una sedia dove sedersi ed un tavolo su cui appoggiarsi. Poco importa se di questi tavoli, solo 7 hanno predisposto un attacco alla corrente : l’ottavo studente potrà fare a turno con uno dei precedenti nel caso in cui la batteria del proprio pc si stia per scaricare.

Dopo alcune note negative, devo però dar atto di un passo avanti effettuato quest’anno nella biblioteca di Busto Arsizio, è stata inserita la connessione wireless : completamente inutilizzabile! E’ durata qualche settimana la gioia di chi con il proprio portatile riusciva, attraverso previa iscrizione al servizio, a collegarsi alla rete internet. Ultimamente l’utilizzo della connessione è di nuovo stata limitata ai soli due computer presenti attraverso l’inserimento della Carta Regionale dei Servizi, con lo strano quesito del perchè sia stata installata la predetta rete wireless. E dire che credo basti davvero poco per far sì, come accade in tutte le università, che si possa creare un account per ogni utente che dovesse utilizzare il servizio.

Ultima nota riguarda l’ orario . Il recente comunicato stampa che comunicava il nuovo orario estivo, verso la fine così recitava: Altra buona notizia: la biblioteca non chiuderà per tutta l’estate!” . Non fosse che si sono dimenticati quella cattiva: la biblioteca chiuderà per tre pomeriggi alla settimana. Ricordando che le sessioni d’esame delle università chiudono a fine luglio e riprendono ad inizio settembre e ricordando che fino a metà luglio sono in corso le maturità dei ragazzi di scuola superiore, credo che sia effettivamente stata presa la scelta più ottimale… per far trasferire tutti quanti in altre città tre giorni alla settimana ( per es. in una vicina Legnano dove oltre che essere aperta tutti i giorni, la biblioteca non chiude nemmeno per la pausa pranzo).
Però possiamo essere tutti felici: i bustocchi quest’anno, oltre che fare shopping per il centro, il giovedì sera potranno godere dell’apertura serale della biblioteca e godersi così, come recita il comunicato stampa,
“Un’oasi sicura per tuffarsi nella lettura nella calda estate bustocca.”

Non voglio questa mia lettera possa essere letta come un mero attacco al malfunzionamento di una biblioteca che, comunque, offre un ottimo servizio a tutta la città e non solo a noi studenti. Spero solo che questi miei, possano essere spunti di riflessione su cui costruire un percorso di miglioramento.  

Massimo Brugnone

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.