“Candidamente bloccati fino al disgelo”
27 Febbraio 2013
Caro direttore,
deambulando in “escursioni quotidiane”, per “passeggini o risolvenze d’ufficio”, si incontrano ovunque problematiche irrisolte che danno adito a relative reazioni pensando a moniti tesi a non subire, altrimenti sentendosi succubi ad oltranza di varie sottospecie di sopraffazioni, per incombenze i cui sintomi si ripercuotono fino alle “alte sfere”, in generale alimentando la sfiducia nelle istituzioni e riflettendosi nel loro insieme in “malesseri comuni” che non sarebbero “mezzo gaudio” ma paradossi derivati da imprecisioni “sottintese al punto di non farci nemmeno più caso”.
Mi riferisco a “piccole incongruenze” ravvisabili sulle pubbliche vie con un minimo di “acume tattile”, che definirei “ottusangoli dimenticati”, come pali luce esposti a “frontali stradali”, banchine pedonali intransitabili e marciapiedi mai pensati o “congelati”, “per non dire” del caos in caso appunto di “nevicate sopra l’ordinanza” di sgombero ai privati, con catene montuose “rocciose” per “strade” ridotte a piste da sci di fondo o da “bob” e corsie preferenziali per la slitta di Babbo Natale, con “igloo pressati” su passi carrai e comparsa di riproduzioni del Cervino o “pupazzi-sentinella” ai cancelli d’ingresso, nella “vana attesa” dell’arrivo “dell’arrotino”, inteso il “badilografo-salatore” stradino, così rassegnati a rimanere “pattinatori per forza o candidamente bloccati fino al disgelo”.
Con altri “moduli” hanno ultimato e “riempito il cratere” della “rotonda-coppa giratoria”, però togliendo “il portabottiglie segnalatore” utile per evitare di “sussultare” sugli ammortizzatori, del resto già “provati” da buche recidive, per cui non bastano “le palate” ma servono “alleganti coesioni, a piede di elefante o mammut”, asciutte e senza “infiltrazioni rigurgitanti”, terminologie esplicative “coniate or ora” (“anche se a qualcuno scapperà da ridere le faccende rimangono serie”).
Inoltre le “carrozzine o carrozzelle” sono di fatto, “a sprazzi perfettamente irregolari”, non ben tutelate e “protette sulla carta o virtualmente”, vedendone in tv anche ammassate fra attrezzature “buttate” e inutilizzate pur seminuove, sia per disabili che anziani, malati, o amputati, mentre andrebbero considerate “per prime a tutti i costi”, comprese dei bambini e se ci si ”impuntasse” il “brutto vizio” d’abitudine … “sparisse”; se dà fastidio la “rima nervosa”, con un verbo sbagliato, figuriamoci un diritto-dovere “barricato”, eluso, trascurato e nello specifico da sempre perpetrato, con modo di fare poco oculato, ora intanto messo a fuoco, o “sul rogo”, spero contribuendo ad eliminare “pugni nell’occhio” che finiscono in colpi bassi e per appesantirsi sullo stomaco, con conseguenze persistenti attestando ignobili disattenzioni per incoerenti arredi urbani in fatiscenti segnalazioni, carenti o “visibili con le lenti”, stando a contatto, magari picchiandoci contro.
A furia di “sgranare gli occhi”, o di incespicare, si è “smosso qualcosa” imponendo predisposizioni e adeguamenti a scopo di prevenzione, anche nei luoghi di lavoro, ma è necessario intervenire costantemente perché c’è sempre molto da fare, manutentivamente o per provvedere dove non si è ancora fatto niente, senza tante “bacchette magiche” ma con efficiente prontezza, obiettività e ragionevolezza, mettendo a norma la “schifezza” e accogliendo istanze o tenendo conto dei reclami.
I “Tg satirici” sono saturi di “osservazioni” clamorose, o emblematiche, per “scelte sbagliate” o “incompletezze e abbandoni”, scaricate con scusanti generiche “supposte analgesiche e attenuanti”, vedi ad es. “la nuova stazione di Matera” per “improvvise” esalazioni di gas, in tanto di tunnel, stranamente “scoperte dopo” mentre si poteva ipotizzare che sopra “un grande giacimento di petrolio”, fra l’altro “non sfruttato”, poteva trovarsi del “metano”, rischiando durante i lavori un’altra “porta dell’inferno”, esplosioni, o eutanasie da subitanei “svenimenti perenni”.
Con spirito di collaborazione, “invito quindi chiunque a farsi avanti”, al limite contribuendo alla corrente del “ring letterario” con avversario “il lessico”, più che un valido interlocutore sul contenuto spesso snobbato e inascoltato, con “bassi livelli di superiorità” e superficialità, naturalmente auspicando “complete sistemazioni” applicando semplici logiche univoche, “non opinabili”; al solito affinché poi non si dica che “nessuno lo aveva detto”, non volendo certamente essere “benedetto né maledetto”, ricordando che la “vox popoli” vuole semmai essere d’aiuto, “parlando ai conducenti del tram tram”, per legittima difesa o senza offesa. Cordiali saluti e grazie.
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