Caro Del Frate sulla scuola non ci siamo
30 Gennaio 2006
Egregio dott. Del Frate
ho sempre apprezzato i suoi articoli e gli arguti e dotti “Post it”. Mi piace il suo stile e condivido spesso le sue prese di posizione.
Una banalità del genere poteva però risparmiarsela e risparmiarcela:
“Dunque, stava già smettendo di nevicare e subito veniva dichiarato che il giorno dopo tutte le scuole della provincia sarebbero state chiuse d’autorità. Dico, la scuola, quella cosa di cui per decenni s’è avuto un timore reverenziale perché là dentro ti giocavi il futuro, formavi la classe dirigente eccetera eccetera. Invece niente: mentre negli aeroporti, sulle strade, sui binari dei treni in tanti lottavano sotto la tormenta per tornare a una situazione decente, presidi e professori alzavano bandiera bianca senza neanche provarci, dando un esempio di mammismo sconsiderato a migliaia di studenti.”
Sono un insegnante e mi guardo bene dal difendere la mia categoria, molto eterogenea; evito di difendere “la scuola” in quanto entità astratta alla cui identità tutti contribuiamo, nel bene e nel male. Anche Lei con i suoi scritti. Vorrei solo farLe presente che:
– Venerdì la decisione di chiudere le scuole sabato (mattina) è arrivata a tarda mattinata, presumo dalla Prefettura o dall’ex Provveditorato.
– A questa decisione gli insegnanti non hanno minimamente contribuito (…bandiera bianca?…)
– Già venerdì mattina le aule erano pressochè vuote. L’ho verificato personalmente nel mio istituto ed altrettanto mi è stato riferito da amici e colleghi di altre scuole, sia superiori, sia medie che elementari (ora primarie). Come potevano gli insegnanti presenti (verificare quali, prego) “provarci”, a fare che?
– So di colleghe e colleghi che si sono messi in viaggio, alcuni a piedi con moon-boot e scarponi per lunghi tratti, altri con l’auto sulle strade disastrate, altri ancora si sono affidati ai treni (sempre in forse); hanno poi “custodito” le poche decine di alunni e si sono rimessi in viaggio in senso contrario talvolta con qualche tribolazione in più. Secondo Lei meritiamo tutti quello che Lei ha scritto?
Ciò premesso ritengo che la decisione di chiudere sabato le scuole sia stata assolutamente sensata. Si potrebbero fare dei distinguo tra le scuole superiori, ad alto tasso di pendolarismo- inutile e sconveniente in situazioni di emergenza- e le scuole primarie con utenze spesso residenti nelle immmediate vicinanze. Ma non vorrei dilungarmi in ipotesi e scenari che, oltretutto, non mi spettano. Esistono per questo Autorità e Protezione Civile che, a mio parere, hanno preso una saggia decisione.



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