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“Chiedo una spilletta tricolore in negozio, e mi rispondono male”

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14 Febbraio 2011

Buongiorno,

perdonatemi se Vi disturbo ma io, mia moglie e mia cognata siamo scandalizzati da un fatto successo oggi pomeriggio (sabato ndr) nella nostra città (Busto Arsizio ndr), che ancora amiamo tanto e che vorremmo semplicemente portare alla vostra attenzione.

Mio suocero aveva espresso il semplice desiderio di avere una piccola spilla con la bandiera italiana.

Mia moglie con la sorella sono oggi pomeriggio entrate in ben cinque negozi del centro della nostra città senza trovarla … e fin qui nulla di male, anche se mi lascia perplesso il solo pensare che in occasione del 150imo anniversario dell’Unità d’Italia sia impossibile in una città grande e ricca come la nostra trovare un sia pur piccolo gadget per tale evento … ma potrebbero semplicemente aver sbagliato negozio.

Quello che mi lascia perplesso, attonito, senza parole … ma con tanta rabbia dentro è che in uno di questi negozi siano state letteralmente verbalmente assalite per la richiesta fatta. Sbraitando e con faccia schifata il proprietario del negozio interpellato ha esordito dicendo: “ma cosa a venite a cercare …..” “non si deve festeggiare l’Italia Unita ….” “… che senso ha questa festa ….” “… io non vendo questa roba …” e altre sciocche affermazioni che mia moglie pochi minuti fa al telefono non aveva nemmeno voglia di ripetere.

Perché tanta ignoranza? Perché tanto schifo per l’Italia Unita? Ma soprattutto …. perché tanta maleducazione? Che senso ha? Non sarebbe stato sufficiente dire: “Mi dispiace non ho una spilla con la bandiera italiana?” …. Ognuno è libero di pensarla come vuole … ci mancherebbe altro … ma senza mancare di rispetto a chi la pensa diversamente.

“L’educazione è il pane dell’anima” diceva Giuseppe Mazzini …. ma che sciocco sono … come pensare quel signore possa anche semplicemente ricordare il nome di un patriota, politico e filosofo italiano che contribuì in maniera decisiva alla nascita dello stato unitario italiano.

Vi ringrazio per l’attenzione e, scusandomi per il disturbo arrecato, porgo i miei più cordiali saluti.

Matteo Crespi

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