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“Ciabattino non andare oltre la scarpa”

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11 Agosto 2025

“Ne sutor (ire) ultra crepidam”, noto detto latino … “ciabattino non andare oltre la scarpa”! Una citazione dal sapore antico, attribuita forse a Plinio il Vecchio o allo storico Valerio Massimo, divenuta proverbiale per indicare l’inopportunità di parlare di argomenti che non si conoscono, anche poi, per evitare brutte figure.

D’altra parte, i tempi sono cambiati e, ormai, ognuno di noi è diventato un esperto tuttologo, capace, grazie anche al supporto delle tecnologie più moderne, di guardare oltre “la punta della scarpa” e di spaziare in qualsiasi campo del sapere, di argomentare con efficace persuasione, anche, in campo medico.

Allora, grazie a un clic, ci addentriamo, quali “veggenti”, in modo sicuro, nei misteri, nei meandri della scienza fondata da Ippocrate; taluni, in preda, forse, ad un delirio di onnipotenza suggerito da una spasmodica lettura da “rete”, finiscono per diventare dei provetti e competenti “consiglieri medici”, indipendentemente, poi,dall’averne una comprovata preparazione. Così c’è chi, anche perchè magari ha seguito qualche veloce corso “d’autodidatta” o perchè autoaggiornatosi attraverso qualche pubblicazione periodica,  ti consiglia la tisana x o il beverone y, tutto però in buona fede, nella taumaturgica speranza di esserti d’aiuto e offrirti il consiglio “vincente”.

Lo sappiamo, poi, come, oggi, tanti (in realtà un po’ tutti noi) si affidino ai siti internet che si occupano di salute, e come evitino, magari, in talune circostanze, di consultarsi con il proprio medico (forse non ci si fida più di nessuno, nemmeno di chi dovrebbe essere preposto alla nostra “cura”), pensando di aver trovato una risposta ai propri “mali” o, quantomeno, ai propri dubbi. Ormai siamo tutti degli “ottimi insegnanti”!

D’altra parte, è pur vero che, da molto tempo ormai, sia possibile ricorrere ai consulti medici online. Infatti, già un sondaggio di qualche anno fa evidenziava una crescita del fenomeno “fai da te“; addirittura la stessa ricerca rilevava come un’elevata percentuale dei cibernauti italiani cercasse in rete informazioni sui farmaci, come molti navigassero per effettuare un’autodiagnosi e come una parte si appellasse ai social media  per fare commenti, porre domande o svolgere approfondimenti.

Grazie dottor google…!

Claudio Riccadonna Ala

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