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Cinquanta euro per un taglietto: una sanità “all’americana”

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30 Agosto 2004

Quel che mi è capitato stamattina è paradossale. Recatomi per lavoro presso l’uscita dell’autostrada di Busto Arsizio, nel vano e maldestro tentativo di prendere alcune fotografie dell’incidente avvenuto in mattinata mi sono procurato un taglio alla mano sinistra su un guard rail, oltre a varie escoriazioni in mezzo ai rovi (poiché sarebbe stato suicida, oltre che vietatissimo, procedere a piedi sulla strada). Il taglio era cosa da poco, ma sapendo di non avere più una protezione antitetanica sono andato al Pronto Soccorso dell’ospedale di Busto Arsizio (il mio medico di famiglia non era
disponibile a quell’ora).
Al Pronto Soccorso sono stati gentilissimi ed efficienti, mi hanno medicato
e fatto un’iniezione immunizzante contro il tetano. La sorpresa è venuta al
momento di pagare il ticket – poichè, essendo solo un collaboratore e non
un dipendente, non potevo farlo passare per un infortunio sul lavoro.
CINQUANTA EURO DI TICKET. Il valore di una giornata di lavoro di un dipendente per una medicazione e una puntura!
Io mi chiedo: ma dove finiscono tutti questi soldi?
“Magari finissero nelle nostre tasche!” sospiravano medici ed infermieri
del Pronto Soccorso.
Forse vanno a rimpinguare gli stipendi dei dirigenti ospedalieri politicizzati in quota ai partiti del governo regionale?
Cinquanta euro per un taglietto, con quello che paghiamo di tasse, sono uno
scandalo.
Tre anni fa mia madre, morsicata da una gatta randagia che cercava di acchiappare per portarla dal veterinario, pagò 35.000 lire
per lo stesso trattamento applicato a me. Ora, cinquanta euro, pari a circa 95.000 lire!
Non discuto il principio del ticket per i piccoli interventi banali: si trattava di una vera inezia, un “codice bianco” che più bianco non si può (cosa sono una piccola medicazione e un’iniezione in un Pronto Soccorso, abituato a trattare infarti e politraumatismi?), e mi attendevo ragionevolmente di pagare una cifra sui 15 euro. Ma cinquanta… e quando li rivedo, io, cinquanta euro?
Siamo giunti pertanto al paradosso di una sanità “all’americana”, pubblica
sì, ma dove tutto è a salatissimo pagamento, e se non te lo puoi permettere
sono c/**i tuoi. Invito chi legge a riflettere attentamente su questi
aspetti, in particolare prima di votare.

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