Cocquio Trevisago, Ballarin al contrattacco
9 Maggio 2006
Egregio direttore
ho letto l’articolo uscito su Varese News l’8 Maggio relativo alle elezioni a Cocquio.
Chiedo, quindi, un po’ di spazio per precisare brevemente le motivazioni che mi hanno portato a considerare inutile, se non dannoso, il confronto tra candidati a Cocquio, motivazioni già esposte venerdì scorso, durante un affollata presentazione della mia lista.
I confronti elettorali vengono seguiti dai tifosi delle parti coinvolte nella tenzone, che come visto anche a livello nazionale e in ben note trasmissioni televisive, trasformano il confronto in uno scontro violento, dove peraltro Rifondazione Comunista e i Comunisti Italiani possono dare il meglio di se, infatti le proposta è venuta dalla lista del “Mulino”, chiara espressione di questi due partiti politici. Tali appuntamenti, seguiti da forse un centinaio di militanti della politica (se va bene), non sono certo utili a approfondire il dibattito elettorale, ma piuttosto a verificare chi ha la “claque” più nutrita.
Restringere inoltre il confronto tra i candidati a sindaco oscura i membri della squadra che contribuirà a governare il paese, nascondendo quindi i limiti delle liste dei miei avversari politici.
Nulla toglie che in altri contesti, probabilmente in realtà di maggiori dimensioni, dove non esiste un rapporto diretto con le persone, tali confronti possano essere utili. Il mio impegno ad ascoltare i cittadini ed esporre il programma non può essere messo in discussione, poiché è confermato da moltissimi anni di presenza sul territorio a diretto contatto con le persone e credo sia stato fattivamente confermato anche nei precedenti mandati in cui ho avuto l’onore di ricoprire la carica di sindaco. Rimango inoltre perplesso nel constatare che la signora Meloni si arroga il diritto di stabilire chi possa partecipare alle elezioni amministrative, emettendo sentenze contro le persone in base alla professione che svolgono. Personalmente ritengo che essere medico di base non sia un ostacolo all’esercizio delle funzioni di sindaco, ma piuttosto mi consenta di verificare direttamente con i cittadini le loro esigenze e discuterne assieme. Ho, inoltre, un più alto concetto rispetto alla signora Meloni della capacità di analisi dei cittadini di Cocquio, che, se vorranno votarmi, sono sicuro lo faranno per la mia esperienza passata, per le mia volontà di ascoltare i loro problemi, per il programma della mia lista e per il valore della mia squadra.
Inoltre respingo la sibillina conclusione delle riflessioni della signora Meloni presente nell’articolo: non ci sono, infatti, altre persone in lista, oltre me, che esercitano la professione di medico nel comune. Come noto ci sono invece altri tre laureati in medicina in lista, che lavorano in ospedali della provincia, così come sono presenti in lista altri professionisti laureati e diplomati in altre discipline: il fatto che la mia lista sia altamente qualificata non può essere certo considerato una colpa!
Colgo l’occasione per porgerle cordiali saluti.
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