Concorrenza cinese: «E’ un problema perché sleale e senza scrupoli»
15 Luglio 2006
Egregio direttore,
Vorrei rispondere a Fabrizio Mirabelli ,segretario D.S di Varese, a proposito della Cina e dei Giovani Padani.
Non vedo niente di strano nel fatto che la Provincia ed il Comune di Varese cerchino di promuovere le nostre aziende in Cina e sono perfettamente d’accordo con lui sul fatto che un mercato di 1.300.000.000 di persone sia una grande opportunità.
Il problema delle nostre industrie non è la concorrenza cinese in quanto tale ma il fatto che si tratti di concorrenza sleale e per questo abbiamo il diritto ed il dovere di difendere le nostre realtà produttive.
Le merci cinesi costano molto meno delle nostre per una serie di motivi: le nostre industrie investono nella ricerca per poi trovarsi i prodotti “clonati” da chi non ha speso un centesimo.
Il costo del lavoro è molto più basso del nostro perché i lavoratori non hanno tutele (ma manifestazioni di solidarietà da parte della CGIL niente ? )ed anche la sicurezza sul lavoro è un “optional“, basta vedere il numerosi incidenti mortali nelle miniere. ( ma lo
sfruttamento dei lavoratori non era una caratteristica dei perfidi capitalisti? )
I cicli produttivi non tengono in alcun conto la protezione dell’ambiente ed anche se i comunisti sono maestri nel nascondere i disastri ambientali qualcosa trapela. (anche i comunisti russi tentarono di negare il disastro di Cernobyl…) a proposito ma i verdi dove sono?
Perchè non vanno a manifestare in Cina ? troppo comodo essere ambientalisti da salotto nei paesi democratici!
Per non parlare dei prodotti alimentari che nessuno sa come siano stati coltivati o trattati ( vedi i tanti sequestri di merci in pessimo stato ) mentre le nostre aziende agricole devono giustamente adeguarsi a severe normative a tutela della salute.
Quindi ben vengano gli scambi economici con la Cina purchè vi siano regole chiare, condivise e rispettate da tutti con la speranza che l’apertura economica verso l’occidente porti anche alla democrazia ed al rispetto dei diritti umani ancora calpestati nel più totale e vergognoso silenzio dei comunisti nostrani.
Cordiali saluti



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