Confronto Fontana-Conte, dov’erano i semplici cittadini?

10 Maggio 2006

Veramente pochi, anzi pochissimi i cittadini che ieri sera erano presenti al faccia a faccia tra due dei candidati sindaci Conte e Fontana e tra quei pochissimi la stragrande maggioranza era rappresentata, esclusi i giornalisti, da commercianti, liberi professionisti ed imprenditori. Ed il resto dei cittadini: studenti, lavoratori dipendenti, precari, disoccupati, pensionati?

Ai Signori Fontana e Conte ricordo che Varese non è solo il “centro città”, ci sono anche le periferie e che Ospedale non significa solamente “Cittadella della Salute” nei termini in cui è stato discusso ieri sera; significa attuare soluzioni veloci, reali, concrete nei confronti del pronto soccorso ad esempio; significa accelerare i tempi per le terapie dopo le diagnosi. E che non è solo una questione di strutture, bensì di carenza di personale per mancaza di fondi. Lo sapete che per un bambino a cui è stata diagosticata una forma importante di dislessia è necessaria una lista di attesa di 2 anni prima di iniziare la terapia logopedica (in alternativa il privato, già ma fronte di quali costi?). Non si muore certamente di dislessia, ma il bambino, futuro adulto, viene rovinato per sempre. E la dislessia è in forte aumento!
Questo è solo un esempio, ma quanti altri ancora potrebbero esserne fatti!

La pressochè scarsa partecipazione ad un evento come quello di ieri sera dei cittadini varesini è veramente disarmante, altro che “Tifo da stadio” come titola oggi un noto quotidiano locale.
Noi, cittadini non commercianti, non liberi professionisti, non imprenditori ci lamentiamo sempre tanto, ma nel privato. Nel pubblico dimostriamo apaticità. Affolliamo la città per le sagre, lo stadio per i concerti, il teatro, ma disertiamo quegli appuntamenti politico/sociali che veramente determinano il futuro della nostra città ed il nostro vivere bene in essa.