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Credieuronord, il tempo è galantuomo

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23 Giugno 2006

Egregio Direttore,
puntualmente il suo giornale riporta la notizia della molto probabile rinuncia di Banca Popolare Italiana all’acquisizione della CREDIEURONORD, la banca della LEGA.
E’ passato poco più di un anno, quando con una lettera al suo giornale, in cui raccogliendo informazioni già di pubblico dominio, ma che nella nostra provincia facevano fatica a circolare, denunciammo cosa era accaduto alla CREDIEURONORD ed il perché la LEGA avesse cambiato opinione sul mandato a vita dell’allora Governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio.
Allora ricevemmo una risposta indispettita dall’ex Ministro Roberto Maroni.
Oggi, il tempo galantuomo, ci ha dato purtroppo ragione, e dico purtroppo pensando alle migliaia di risparmiatori, con ideali diversi dai nostri, che si ritrovano con un pugno di mosche in mano e scarse possibilità di rivedere almeno parte dei loro investimenti.
Dal giugno dello scorso anno ne sono accadute di vicende. Abbiamo assistito a Ministri Legisti che definivano Fiorani, l’ex amministratore della Banca Popolare Italiana, “il costruttore di un polo bancario al di fuori dei circuiti tradizionali” tanto fuori, diciamo noi, che, tra l’altro, rubava i soldi dai conti correnti dei defunti. Sempre gli stessi Ministri hanno definito l’acquisizione dei 2 sportelli della CREDIEURONORD un affare per la Banca Popolare Italiana. Si è appurato che, l’amato governatore Fazio, il difensore dell’italianità, non era arbitro, ma giocatore e neanche dei più raffinati.
Vicende che dovrebbero, definitivamente, fare piazza pulita, dello slogan così caro al popolo leghista: Roma Ladrona. Disonesti e ladri sono presenti, se mai ci fosse stato bisogno di conferme, anche al nord.
Mi permetta di chiudere con un riferimento di stretta attualità. Domenica e lunedì avremo un appuntamento importante, perché saremo chiamati ad esprimere con un si o con un no la nostra opinione sulla controriforma della nostra Costituzione; controriforma che ha visto tra gli altri estensori l’ex Ministro Roberto Calderoli, che candidamente ammise come la propria riforma elettorale fosse una “vera porcata”.
Ora, senza volere esaminare le ragioni del NO, ma tenendo ben presente quanto accaduto con CREDIEURONORD, c’è qualcuno disposto a dare fiducia a tali personaggi?
Con profonda stima.

Ludovico Reverberi, Segretario Generale FISAC CGIL di Varese

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