Di cigni morti, volatili assortiti ed allarmi infondati

15 Febbraio 2006

Caro direttore,
per amor di verità (e per evitare inutili allarmismi), ti pregherei di precisare che il cigno trovato morto nella provincia del Vco, la mattina di martedì 14 febbraio, si trovava a Omegna e non a Verbania, come riportato dal tuo peraltro valido collaboratore. Di più, con ogni probabilità, il pennuto è stato vittima d’un… regolamento di conti tra cigni, come ipotizzato in prima battuta dal responsabile del servizio veterinario dell’Asl 14, Antonio Realini. Il quale non analizzerà un bel niente in questo fine settimana perché la carcassa del defunto cigno è già stata spedita all’Istituto di zootecnia di Torino, competente sui casi sospetti in Piemonte, Liguria e Val d’Aosta.
Resta però la possibilità che si sia trattato d’un cignicidio in riva al lago d’Orta: ipotesi fondata in quanto il volatile trovato morto da tre passanti (e non uno) non appariva affatto deperito come quelli sin qui uccisi dall’accacinquenneuno.
A Verbania e a Ghiffa – ovvero sulle sponde del Verbano – sono invece state prelevate carcasse di merlo (due), mentre in riva al vicino lago di Mergozzo è stata un’anatra morta a destare allarmi, pure infondati, visto che – come spiegava il dottor Realini giusto martedì sera – il gelo uccide anche più dell’aviaria.
Non si chiamavano forse “giorni della merla” quelli in cui – alla fine di gennaio – le temperature rigide costringevano i merli ad avvicinarsi alle case in cerca di riparo, tepore e cibo per scampare a morte certa?
In attesa che, nel vuoto di memoria che ci assilla (tradizioni incluse), qualche casa farmaceutica ci propini con tempismo (in)sospettabile vaccini e rimedi all’accacinquenneuno, ti saluto