» Invia una lettera

Diritto d’autore: qual è il giusto compenso?

1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle
Loading...

21 Giugno 2014

Egregio Direttore,
poche ore fa il ministro per i beni e le attività culturali ha annunciato, con grande gioia e soddisfazione personale e politica, l’adeguamento delle tariffe sul "giusto compenso" del diritto d’autore.
Cos’è il giusto compenso? è presto detto: ogni volta che compriamo un tablet, un telefonino, una scheda di memoria o un dvd vergine paghiamo il diritto d’autore per le eventuali copie di musica o film protetti da diritto d’autore che dovessimo inciderci o immagazzinarci sopra.
Ovviamente i nostri dispositivi e le memorie sono sempre più grandi, la tassa è proporzionale alla quantità di dati, per cui il giusto compenso stava già salendo naturalmente ma SIAE e ministro hanno comunque ritenuto urgente ritoccarlo verso l’alto.
Alcuni media poi notano che tale imposta esiste in molti altri paesi d’Europa, cercando fonti mi sono fatto l’impressione che ciò non sia vero, almeno non del tutto e non in queste forme, ma posso sbagliare, non insisto su questo poichè il mio punto è un altro.

Ora, nel mio piccolo, il mio punto è questo: sono un fotografo dilettante, da ormai molti anni. Non faccio grandissime foto ma mi diverto e, con due fotocamere digitali, una vecchia reflex a pellicola, uno scanner che digitalizza i miei negativi, un tablet e un telefonino di foto ne faccio molte.

Così, oltre ai succitati dispositivi, dispongo anche di una mezza dozzina di schede di memoria SDHC, 5 o 6 chiavette USB (a volte te le regalano), due Hard Disk portatili da 1 terabite ciascuno.

Su questi dispositivi ho pagato il giusto compenso (salvo su quelli che ho comprato in Svizzera o nel Regno Unito, dove la tassa non c’è) e vedendo rapidamente cosa contengono noto che ci sono molte foto, qualche video, molti documenti di testo scritti da me, il backup del mio PC di casa e comunque nessun materiale protetto da diritto d’autore (che, se poi ci fosse stato, potrebbe anche essere stato acquistato regolarmente, cioè con diritti già pagati).

Ora la domanda che rivolgo al ministro Franceschini, alla SIAE, o a chiunque mi voglia rispondere, è la seguente: perché io pago a Gino Paoli, ad Al Bano e a Ligabue, giusto per citarne qualcuno, i diritti d’autore sulle mie foto? Perché, essendone io l’autore e non facendone alcun uso commerciale, devo corrispondere dei diritti a loro? beneficenza? in tutto onestà credo siano largamente più benestanti di me. Io sto cominciando a pensare di comprare all’estero tutti questi dispositivi, non tanto per protesta o evasione dell’obbligo ma per amore verso la cultura italiana: se continuo a pagare diritti d’autore su materiali di mia produzione, prima o poi, finirò col dover chiedere alla SIAE di corrispondermeli questi diritti e certo, se tutti lo facessimo, le già disastrate casse dell’ente ne soffrirebbero un po’ troppo.
Ovviamente la semplice soluzione sarebbe che norme insensate possano essere superate ma, stante la soddisfazione del ministro per quest’ultimo aumento, mi pare poco probabile.

Cordiali Saluti

Mauro Sabbadini

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.