Dov’è stato Tafi nell’ultimo decennio?
28 Gennaio 2006
Egregio direttore,
leggiamo solo oggi la curiosa lettera di Massimo Tafi, esponente di spicco di Varesegirotondi.
Curiosa perché per otto anni noi DS abbiamo contrastato in Consiglio comunale, prima da soli e poi insieme agli amici della Margherita e di Rifondazione comunista, lo strapotere e il malgoverno del centrodestra (Lega, FI, AN, UDC ) a Varese.
Abbiamo denunciato per tempo e con forza l’esistenza nella città capoluogo di una questione morale (affiggendo perfino dei manifesti) relativa non tanto alle vicende personali dell’ex sindaco Fumagalli, sulle quali è bene non esprimersi perché sta indagando la Magistratura e in Italia nessuno è colpevole fino alla condanna definitiva, quanto a un modo di governare estraneo al modo di essere varesino.
Estraneo perché basato sulla politica degli annunci e non sulle realizzazioni concrete.
Basti pensare alla mancata realizzazione delle tangenziali, alla mancata unificazione delle FF.SS e FNM, alla mancata realizzazione del Piano parcheggi, al depotenziamento dei servizi sociali, alla mancata valorizzazione degli impianti sportivi minori, solo per fare qualche esempio.
Per contrastare la politica urbanistica del centrodestra il nostro capogruppo in Consiglio comunale Alessandro Azzali e il nostro consigliere regionale Daniele Marantelli sono stati querelati da Fumagalli. Io stesso ho ricevuto due querele dall’ex sindaco in relazione ad alcune lettere pubblicate dalla stampa sul castello di Belforte.
Dov’è stato Tafi nell’ultimo decennio?
Pur combattendo battaglie politiche importanti nell’interesse della città, noi DS ci siamo sempre rifiutati, a differenza di altri,, di demonizzare gli avversari politici.
Abbiamo rispetto anche della Lega che, piaccia o non piaccia, è un partito popolare.
La nostra cultura, infatti, pur avversando le idee, ci porta a rispettare le persone.
Bersani è stato invitato alla Festa della Lega a parlare di riforme costituzionali e ha fatto benissimo ad andarci.
Così come Maroni, l’estate scorsa, era stato ospite della Festa nazionale de l’Unità di Milano e, in passato, anche di quella di Varese con Livia Turco.
Così come, ogni anno, ad ogni Festa nazionale de l’Unità ci sono ospiti che rappresentano tutte le parti politiche, anche quelle più lontane dalla nostra sensibilità.
Noi consideriamo, infatti, che il confronto sia sempre una ricchezza.
Solo l’infantilismo politico, una cultura settaria e minoritaria, la presunzione portano a rifiutare il confronto che è il sale di quella democrazia conquistata, a caro prezzo, sessantanni fa dai partigiani e dagli Alleati.
Noi DS apparteniamo a quella Sinistra che, forte delle proprie idee, non teme di confrontarsi con nessuno.
Lasciamo volentieri a Tafi l’onore e l’onere di confrontarsi esclusivamente all’interno di circoli chiusi e ristretti.
Noi siamo per l’unità di tutto il centrosinistra. Non capiamo, pertanto, come si possa alimentare polemiche inutili come sta facendo lui in questo momento, quando, invece, sarebbe necessario, anche a Varese, concentrare tutte le forze per sconfiggere il centrodestra.



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