Ecco perchè è giusta un’area al cimitero per i bimbi mai nati
31 Ottobre 2013
“Mi chiamo Roberta. Ho letto il suo articolo, e l’ho trovato molto ben scritto…. Tutto molto giusto eh, per carità…. Ma forse, e dico FORSE dovreste aprire un po’ gli occhi su altre prospettive a quelle persone che hanno deciso di protestare per questa delibera.
Cercherò di essere breve, anche se tanto brevi, in certe situazioni, non si può essere.
Ho quattro figli. La prima è nata nel 1996. Il secondo…. Beh, il secondo NON è nato per questo mondo, è nato al cielo. Ero alla 23 settimana di gestazione, nel lontanissimo 1998, e quando mi dissero che il cuore del mio bambino aveva smesso di battere, per me si è aperto un baratro.
Solo parecchi anni dopo ho scoperto che sono tantissimi i bimbi che ogni giorno muoiono durante la gestazione, e non si tratta di morti solo nel primo trimestre…. E neppure solo di bambini che muoiono dopo la 28 settimana, quando lo Stato li riconosce come esseri umani (quindi degni di sepoltura con tutti i “crismi”). Purtroppo sono moltissime le gravidanze che esitano nella morte del bambino durante l’attesa (non lo chiamo volontariamente “feto” , un termine medico e poco consono…. Avete mai sentito una coppia annunciare alla famiglia “aspettiamo un feto” ?? No, e lo sapete perché?? Perché nel loro cuore è già un bambino. Il LORO bambino. E la morte di un figlio getta tutti nello sconforto, nel dolore più totale.
E in quelle porzioni di cimitero, insieme ai bimbi abortiti, ci finiscono anche i bimbi amati, voluti, attesi e cercati, volati via troppo presto per poter ottenere un rito funebre e un riconoscimento come esseri umani, e troppo tardi per essere considerati “mai esistiti” dai loro genitori.
Purtroppo gli operatori sanitari, non capisco per quale motivo, non sanno, non vogliono sapere che esiste la possibilità per ogni genitore di seppellire il proprio bimbo, di qualunque epoca gestazionale. I medici liquidano il genitore con un “ma non era un bambino… era un feto” come se questo bastasse a lavar via il dolore e l’esistenza di un bambino.
E allora la domanda che mi sentirei di porre a queste persone che ora protestano, perché non vogliono che esista un pezzo di cimitero in cui i NOSTRI bimbi possano trovare degna sepoltura, è questa: cari signori, a vostro parere, dove dovrebbero finire i nostri piccoli? In una botola nel marciapiede come succede al cimitero di Lambrate (Milano) ??? O in una fossa comune come accade nella maggior parte dei casi, mescolati con pezzi di organi e arti amputati?? Perché può essere diverso, secondo loro, che un bimbo sia stato amato e cercato, o sia arrivato senza essere stato preventivato, e per questo la sua mamma non lo abbia voluto? Che colpa potrebbero mai avere dei bambini di tutto questo?E’ come pensare, dopo un disastro aereo, di seppellire solo le vittime che hanno famiglia, perché tanto gli altri…non erano desiderati.
La invito a documentarsi sulla questione contattando l’associazione “CiaoLapo” sul sito www.ciaolapo.it , dove i fondatori, due medici di Prato, dottor Alfredo Vannacci e dottoressa Claudia Ravaldi, ma ancor prima genitori di Lapo, morto in utero alla 38 settimana di gestazione, vi potranno dare tutte le informazioni che potranno servirLe per scrivere un articolo DAVVERO completo e ricco di contenuti.
La ringrazio per avermi letta, per aver accolto le mie parole…. Perché la gente non si immagina neppure quale e quanto dolore tutto questo possa provocare nel cuore di una mamma che ha perso il suo bimbo alla 23 settimana, e ha potuto ritrovare il luogo di sepoltura del suo cucciolo solo dopo 10 anni, quando un sindaco, commosso dal mio dolore, mi ha dato ascolto e ha provato a ricostruire il percorso del corpicino del mio Alberto.
A disposizione per ogni ulteriore eventuale chiarimento, Le auguro buon lavoro e buona vita.



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