Elezioni a Varese: sto con Pandolfo

24 Maggio 2016

Egr. Direttore

Abitando a Induno Olona e quindi non essendo residente nella città di Varese, non ho la possibilità di votare il prossimo mese di giugno per le elezioni comunali. Mi limiterò quindi solo a qualche riflessione di carattere generale. Non conosco personalmente i candidati alla poltrona di Sindaco di questa città e quindi non mi permetto di dare inutili giudizi. Ho letto i punti programmatici della lista di Flavio Pandolfo La Sinistra per VARESE FUTURA ed è quella più vicina alla mia sensibilità politica. Ma nella realtà varesina, in un contesto oggettivamente difficile, avrei preferito vedere questa lista alleata con quella del Partito Democratico con il candidato sindaco Davide Galimberti, questo per una ragione di politica generale. Io non sono pregiudizialmente contro il partito di Renzi. Su tante cose non sono d’accordo, a cominciare da quel grande pasticcio della riforma costituzionale, ma al tempo stesso è innegabile affermare che la posizione del nostro governo sul problema dell’immigrazione, pur con tutti i limiti, è certamente condivisibile. Sopratutto a fronte di un’Europa che sta sprofondando in una crisi paurosa di razzismo e xenofobia. Per questo ritengo che all’interno delle forze politiche del centro-sinistra, un po’ di spirito unitario dell’ulivo, non guasterebbe.

Dico questo anche in vista del prossimo referendum costituzionale in cui darò il modesto contributo per il NO. Le ragioni sono molteplici a cominciare da tutti i contenuti citati dal documento di 56 costituzionalisti. Anche qui però che la Sinistra Italiana eviti di far parte dei comitati per il NO del centro-destra che hanno solo per obiettivo non la battaglia sui contenuti del referendum, ma la caduta del Governo Renzi. Credo che si scorretto abbinare la campagna referendaria per il NO alla sopravvivenza dello stesso governo. Ha ragione Bersani quando ammonisce Renzi di non personalizzare troppo questo referendum con le sue dimissioni dal Governo. Se lo farà dimostrerà solo una cosa: di non essere all’altezza di un politiche serio ma di aver giocato sulle istituzioni sulla pelle della gente. Se posso aggiungere una cosa, eviti di usare toni apocalittici se vincerà come è di sicuro il NO: semplicemente non cambierà nulla, anche perché quella riforma è solo un grande pasticcio e non risolverà nessuno problema del nostro Paese dalla lotta alla criminalità organizzata alla evasione fiscale, dal cancro della burocrazia ai problemi della occupazione, soprattutto giovanile. Che il governo Renzi sia adesso in profonda difficoltà lo dimostrano i fatti: sono partiti con 6 mesi di anticipo per paura di perdere questa battaglia che nei prossimi mesi sarà combattuta a suon di bugie a che le sparerà più grosse, come le dichiarazione fatte oggi dalla Ministra Elena Boschi, che a fronte di una organizzazioni storica come l’ANPI che raggruppa i partigiani d’Italia già schierata per il NO, ha affermato che i partigiani veri voteranno per il SI.

C’è una prima riforma che devono fare tutti i partiti, di governo e di opposizione: Fare un patto per il bene del Paese in cui le opposizione la smettano di chiedere sempre e solo le dimissioni e chi è al governo di minacciare le dimissioni. Ognuno faccia lealmente il suo dovere al servizio del Paese e della Costituzione che deve essere realizzata, altro che rottamata.

EMILIO VANONI Induno Olona,