Emergenza idrica, l’acqua non aumenta con le danze della pioggia
20 Giugno 2006
Buongiorno,
ho letto le varie lettere giunte alla redazione, in cui ogni cittadino si lamenta e cerca di suggerire soluzini al problema.
E’ da definire che le emegenze non si creano da un giorno all’altro, ma sono frutto di inadempimenti ,di mancanza di previsone e di gestione imputabile ai soggetti detentori della erogazione del servizio, come da molti sostenuto.
E’ curisoso osservare che con tutti i dati pluviometrici disponibili in rete (astrogeo -varesemeteo-centrometeolombardo-arpalombardia-ersaf-consorziolaghi) nessun tecnico delle società di gestione ha individuato un deficit pluviometrico tra il 2003 e il 2005, come dalla lettera inviatavi da varesemeteo, di un buon 30% !!!!
I pozzi per acqua potabile sono “datati” e buona parte di questi attinge da falde superficiali tra -20 e -50 mt influenzate dalle precipitazioni e non tutti funzionanti perchè chiusi per inquinamento. Negli anni passati i pozzi “inquinati” venivano chiusi e non si è mai usata la possibilità di procedere ad un disinquinamento con tecniche consolidate e già utilizzata in lombardia!
Nonostante esiste una direttiva del ministero della sanità di qualche decennio fà ,in cui si sollecitava il prelievo di acque per uso potabile a profondità maggiori dei 100 mt,pochissimi comuni e poi le società di gestione hanno operato questa scelta andando ad “approfondire” i pozzi già esistenti,con costi decisamente limitati rispetto alla realizzazione di nuovi.
Altro aspetto è quello della programmazione sugli insediamenti abitativi/industriali sul territorio derivanti dai datati PRG: nella mia esperienza professionale non ho mai letto, in modo specifico e calcolato, i fabbisogni indotti derivanti da adozioni di espansioni di zone edificate sia per l’uso di acqua sia di conseguenza per il relativo smaltimento/trattamento e quindi predisporre una corretta pianificazione di tali fabbisogni!! Acqua potabile:presente; Fognatura:presente; etc
E’ vero ed educativo il fatto che di fronte ad una emergenza si possa prendere coscienza ed ingenerare un senso civico nell’utilizzare meno e meglio le risorse ambientali che abbiamo,ma è anche vero che emergono tutte quelle incapacità organizzative e gestionali che le società di servizi devono attuare ora e prima i diretti gestori ovvero i comuni.
Nel sottosuolo l’acqua è presente in quantita’ rilevanti, ma se non si usano i mezzi ed i sistemi per captarla, aspettando solo, tra una danza e l’altra della pioggia,l’emergenza si verificherà con maggiore frequenza visto la tendenza del cambiamento del clima!!!
La tecnologia mette a disposizione mezzi e strumenti che permettono di risparmiare:le pompe utilizzate per i pozzi buona parte sono a portata costante, indipendentemente dalla richiesta degli utenti, installare pompe a portata variabile e radiocomandate in automatico da una sola stazione centralizzata permetterebbe un risparmio in energia elettrica,una minor perdita delle tubazioni,una gestione mirata ed oculata della risorsa acqua,ma sono necessari investimenti che si possono ottenere solo ed unicamente dagli utenti!!Se compariamo i costi medi per famiglia spesi in energia elettrica,riscaldamento,telefono con quelli dell’acqua questa risulta essere la più “povera” (in senso economico)!!!
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