Forse esiste un prete che dice queste cose dal pulpito!
23 Febbraio 2006
La Chiesa cattolica ha sempre vissuto – non predicato – e vive l’accoglienza, l’amore, la pace e la solidarietà.
Qualche Sacerdote perde tempo a dire dal pulpito (che tra l’altro non c’è più) che le braccia aperte del Cristo in croce sono simbolo di accoglienza (anche nella chiesa a duecento metri dalla casa di Protasoni); perde evidentemente tempo perchè vi è chi davanti al pulpito non va e poi si infervora con domande – questa volta devo proprio dirlo – che se lette attentamente sono proprio insensate.
Molti Sacerdoti (anche a duecento metri dalla casa di Protasoni) invece che a parole, questi messaggi non solo li irraggiano coi fatti, ma pur facendo di tutto per schermirsi (Qualcuno disse più o meno non sappia la mano destra quello che fa la sinistra) sono esempio clamoroso di accoglienza, amore, pace e solidarietà.
Che vi sia qualche sepolcro imbiancato anche nel campo “cattolico” cui questi esempi di solidarietà concretissima, ad esempio e sottolineo ad esempio, anche nei confronti di islamici dia fastidio è certo, è brutto, è però temo nella natura umana.
Ma che qualcuno che ammette di non essere cattolico, che evidentemente non si cura molto di ciò che dice e soprattutto fà la Chiesa, si disgusti e demoralizzi perchè secondo lui i Preti non dicano queste cose, disgusta e demoralizza me.
La differenza è che contrariamente ai “leghisti duri e puri” (se non vengo male interpretato vorrei dire ai “rozzi leghisti”) cui, senza esprimersi direttamente si riferisce Protasoni, questa volta l’esercizio di utilizzo dei paraocchi, di affermazione di frasi evidentemente senza senso logico, di esortazioni pseudo “politically correct”, infarciti di messaggi forse subliminali di disprezzo dell'”altro da se” (come quel velenoso “almeno a parole” che sottintende “non nei fatti”) è svolto da una persona che cerca di accreditarsi come portatrice di valori positivi.
Si informi Protasoni, di quello che dice e soprattutto fà a pochi metri da casa sua uno dei purtroppo sempre meno numerosi sacerdoti in tema di amore, solidarietà e così via.
Se egli potrà dire e dimostrare di fare almeno più di un centesimo di quello che fa codesta persona, in termini di donazione di se agli altri – senza distinzione di credo – mi scuserò e gli riconoscerò di essere una delle pochissime persone in Italia che fà almeno il centesimo di quello che fà il proprio sacerdote.
Ma dato che ho la fondata impressione che in realtà se la “legione” di gente che ottiene sollievo morale e materiale giornalmente dal Sacerdote della Parrocchia dove vive Protasoni, (e mi permetto di aggiungere, “con anche qualche contributo della Comunità che Egli cura”) si rivolgesse all’Associazione Mazziniana che se non sbaglio Protasoni rappresenta, tale “legione” rimarrebbe disperata, affamata e svestita, consiglio a Protasoni di fare la morale a qualcun’altro.
L’anticlericalismo fa sempre chic, ma quando un anticlericale pretende di insegnare ai Preti cosa debbono fare si copre di ridicolo.
Pare che l’On. Bettiol (uno dei padri della Repubblica) a Togliatti che faceva riferimento a quanto aveva di più sacro disse: “Lei di sacro non ha nemmeno l’osso”.



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