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Gavirate, 25 aprile 2006 : ovvero la festa delle irresponsabilità

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26 Aprile 2006

Di questo sicuramente si è trattato, quando la rappresentante dell’ A.n.p.i., forse senza rendersi conto che la campagna elettorale era finita, ha dato prova di estrema faziosità e di labilità mnemonica citando le orrende stragi compiute dai nazi-fascisti, ma dimenticandosi degli altrettanto orrendi eccidi compiuti dai partigiani comunisti, volendo rivendicare il fatto che alcuni morti valgono più di altri.
Come dimenticare poi gli accenti polemici sul governo Berlusconi, dimenticando (anche qui) che è stato un governo eletto democraticamente dagli italiani, ma si sa : la democrazia che “vale” è solo quella dei comunisti !!!
Non si sono neanche risparmiate polemiche per il presunto attacco alla democrazia attraverso la modifica della Costituzione, fornendo volutamente e strumentalmente informazioni errate.
La rappresentante dell’A.n.p.i dimentica anche che la festa della Liberazione non è un comizio elettorale e che il fatto che ella rappresenti tale associazione non le da il diritto di pensare che questa sia la sua Festa, ha cercato irresponsabilmente di creare una scissione netta, una frattura mentre era suo dovere morale ed etico fare di questo avvenimento un momento aggregante poiché tali valori non hanno colore e connotazione politica.
Si deve quindi costatare che a sessantuno anni dalla fine della guerra c’è ancora chi evidentemente, non è riuscito con umiltà e senso della realtà a fare i conti con la propria e con la nostra storia.
Chi non ha ancora metabolizzato che il bene e il male non si sono accasati tutti da una sola parte , ma che dall’una e dall’altra parte si sono compiuti crimini efferati.
Chi ha bisogno di ricorrenze nazionali per fare comizi che non hanno il sapore della riconciliazione e del superamento degli ostacoli, così come ci viene chiesto dal nostro Presidente della Repubblica.
Chi non ha trovato in tanti anni altri valori a cui fare riferimento e pertanto continua ad accarezzare l’idea che Resistenza sia “affar suo“.
Non è così !!.
I valori nati dal XXV Aprile sono di coloro che vogliono continuare a lavorare per questo Paese, apportando rinnovamenti e nuove idee e tralasciando le paludi dell’odio e del risentimento.
Sono di coloro che sanno che senza dialogo e confronto non si fanno passi avanti e sono soprattutto di coloro che sono coscienti che, se non si ha il coraggio di ammettere i propri errori, questi non verranno mai superati.
Mi auguro, per questo, che per i prossimi anni sulla scena politica compaiano persone che non hanno paura di andare avanti, che non hanno paura di guardare al futuro ma soprattutto che non hanno paura di guardare con realismo il loro passato.

Simone Foti (An) - vicesindaco di Gavirate

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