Giovani e cellulare

13 Ottobre 2025
Caro direttore,
sono la mamma di 3 figli, il più piccolo ha quasi 11 anni ed ha appena iniziato la prima media. Una sera mi ha raccontato che è l’unico in classe, a non avere un cellulare e a non giocare ai videogiochi. Ha detto che i compagni preferiscono giocare ai videogiochi o stare sui social, anziché uscire in bici, li vede assuefatti da quello strumento, la prima cosa che fanno quando escono da scuola è accendere il telefono. È molto preoccupato, per lui una cosa così dovrebbe fare notizia, se ne dovrebbe parlare e non pensare che sia normale. Questo bambino, alieno in questo tempo, fa quello che facevamo noi da piccoli, ovvero giocare all’aria aperta, andare in giro in bici con qualche amico (il quale invita a non portare il telefono) e a differenza di quello che pensano molti genitori, non è escluso dagli altri ed è completamente autonomo.
Guido non è il classico bambino saggio che sta in disparte e non ha amici, tutt’altro, è un “personaggio” molto carismatico che in molti stimano e seguono. Molti genitori si giustificano dicendo che il cellulare li fa stare più tranquilli, questo è falso e molto pericoloso, i ragazzi hanno bisogno di fiducia e devono essere in grado di uscire in autonomia, senza essere controllati in continuazione. Paradossalmente per la legge, mio figlio non può uscire da solo, ma può stare tutto il giorno davanti a uno schermo, col rischio di chattare con estranei. Sento dire ai genitori, “gli ho dato il telefono alle elementari, ma controllo tutto quello che fa.” Qui muore tutto, muore la fiducia nei figli, muore la loro autonomia, la voglia di scoprire cose nuove, del mondo reale, anche di nascosto, muore la loro sicurezza. Aspettate che il bambino abbia gli strumenti per gestire certi apparecchi e quando gli date la possibilità di accedere a certi pericoli virtuali, fatelo, perché sapete che è in grado di gestirli e perché avete fiducia in lui
Guido, infine, mi ha ringraziato per non averlo fatto ammalare di videogiochi e di cellulare, questo mi fa sperare che se vogliamo, possiamo crescere figli sicuri di sé, responsabili, autonomi, facendoli uscire nel mondo reale, senza localizzarli e senza pensare che il posto più sicuro sia la loro camera davanti a uno schermo. Non abbiate paura del mondo reale ma di quello virtuale!
Vittoria Paolini
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