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Gli autobus strapieni sono inaccettabili nel 2025

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19 Settembre 2025

Gentile Redazione,

sono la mamma di un ragazzo che ha iniziato il 15 settembre la prima liceo scientifico a Busto Arsizio. Dopo soli tre giorni dall’avvio delle lezioni, purtroppo, l’esperienza con il servizio interurbano Ferno–Busto non è stata delle migliori: autobus con porte guaste, mezzi affollatissimi e ritardi, sia all’andata che al ritorno.

Ho segnalato subito la situazione alla Stie, ricevendo una risposta che mi ha lasciata perplessa. Ho pagato 558 euro per un abbonamento scolastico interurbano che consente a mio figlio di viaggiare solo sulla tratta V186. Una cifra importante, che giustifica un’aspettativa elevata in termini di affidabilità e qualità del servizio.

Nella replica, sotto riportata, Stie si limita a evidenziare le difficoltà nel reperire autisti, i costi elevati degli autobus e il fatto che alcuni problemi non sarebbero sotto la loro responsabilità. Una posizione che, come utente, mi lascia preoccupata: se il gestore stesso dichiara di non poter garantire un servizio adeguato, come possono i genitori sentirsi tranquilli nell’affidare i propri figli a questo trasporto quotidiano?

Resta sottointeso che il ritardo dovuto ad un incidente sul percorso è assolutamente accettabile ma che gli autobus siano pieni, a tal punto di lasciare i ragazzi alle fermate, la prima settimana di scuola, no.

Se è programmata da parte delle Scuole, un’uscita di tutte le classi alle ore 13 nelle prime settimane, credo che il servizio pubblico debba adeguarsi a questa organizzazione, non risolvere ammassando gli studenti sui pullman o lasciandoli a terra.

Mi chiedo inoltre:

qualcuno ha mai provato a capire come fanno altri Paesi esteri ad avere trasporti pubblici puntuali e affidabili?
qualcuno riflette sul fatto che, se bus e treni fossero davvero efficienti e sicuri, sarebbero molte di più le persone disposte a lasciare l’auto, con benefici evidenti su traffico e inquinamento?

Credo che segnalazioni come questa non debbano fermarsi alla cronaca locale, ma debbano essere portate a un livello più alto.

È davvero normale che da oltre 30 anni il nostro servizio di trasporto pubblico rimanga sostanzialmente invariato, vetusto e lontano dagli standard moderni?

Grazie per l’attenzione.

Elisabetta Schiavo

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