» Invia una lettera

“Gospel festival e i varesini che fanno la differenza”

1 Stella2 Stelle3 Stelle4 Stelle5 Stelle
Loading...

15 Luglio 2006

Egregio Direttore,
per l’ottava volta gli Angeli hanno circondato Varese. I vicoli, le strade, le piazze, i giardini. Tutto profuma di cherubini e serafini, l’emozione di una musica, la forza di un canto, l’energia di un coro. Otto anni fa prese corpo un sogno, portare a Varese cori Gospel nazionali ed internazionali, creare un festival e perpetuarlo nel tempo. Ebbene, la fede, la determinazione, la passione di Fausto “teacher” Caravati e degli amici del Greensleeves Gospel Choir hanno fatto breccia. Obiettivo raggiunto. Ogni anno sempre meglio, artisti di grandissimo livello, pubblico in continua crescita, Varese sulle prime pagine dei giornali specializzati, dei siti internet dedicati. La città giardino si trasforma nella città degli Angeli, scoperta anche all’estero, incensata per la qualità della proposta. Ovunque, tranne che da noi. Siamo bravissimi a piangerci addosso, a lamentarci sempre, a parlare a sproposito “…si ma a Lugano…e Milano…” BASTA ! Non se ne può più ! Invece di continuare a chiacchierare a vanvera in assurdi convegni concepiti solo per il buffet e per sfoggiare il vestito nuovo, sarebbe utile osservare e gratificare le forze locali, gli uomini, i gruppi, le associazioni che in questi anni hanno creato tantissimo per Varese, offrendone un’ immagine ed un respiro europeo. Penso, tra gli altri, al Black and Blues Festival, creatura dell’ottimo Alex Zoccarato e del suo Circo di Note. Portò in piazza a Varese Sugar Ray, straordinario artista blues americano. Se ne parlò pochissimo, preferendo le performances di un gruppo di rottami provenienti da un noto programma televisivo. Varese ha persone in grado di fare la differenza. Non è vero che gli altri sono più bravi. Sanno vendersi meglio, questo si. E non hanno ridicoli comitati pronti a criticare ancor prima di conoscere. Venerdi sera il patrimonio arboreo dei giardini estensi ha vibrato sulle note di due straordinari gruppi che anno aperto l’edizione 2006 del Gospel Festival. In particolare i Bolyki Brothers, quattro fratelli ungheresi, leggende assolute della musica” a cappella”, senza l’accompagnamento musicale. Chi c’era ha assistito ad un concerto epico ! In qualunque parte del pianeta si sarebbero intonati peana ad incensare le qualità del quartetto. Qui, no. Nulla, neppure una riga. La voce del solista del gruppo possiede una pulizia di suono da fare invidia agli dei, un misto tra Mauricio Maestro dei Boca Livre, Pedro Aznar del Pat Metheny Group ed il Kenny Loggins dei tempi migliori. Grazie a Dio non esistono solo i Pooh ed il Cuore Azzurro, Gigi d’Alessio e la sceneggiata. Gli Angeli sono tra noi, suonano, cantano, vivono nei fratelli e nelle sorelle del Greensleeves Gospel Choir, nel vento e nella pioggia compagna di queste serate, nella passione di un evento, nell’impegno di Fausto Caravati e tutti coloro che lottano per rendere più vive le nostre serate. Bisogna crederci, esserci. Domenica si chiuderà il Festival. Tutti presenti, per dimostrare che la città è viva e partecipa. E per abbracciare idealmente un sogno che sopravvive. God bless you !!

Marco Caccianiga

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.