Grazie campione, Varese ti ama ancora!
5 Luglio 2006
Egregio direttore
Prima o poi doveva succedere, e niente meglio delle parole scritte da Joe Busillo nella sua lettera d’addio può chiarire i motivi di una scelta che, seppur dolorosa per noi tifosi, è umanamente condivisibile: «In questi ultimi 15 mesi ho raccolto i frutti più saporiti di tanti anni di semina: la vittoria del Mondiale gruppo B, la Coppa Italia, le Olimpiadi, il quinto Scudetto e la permanenza della nostra Nazionale nel gruppo A.
Mi sono sempre ripromesso che avrei abbandonato il campo da gioco su una nota alta della mia carriera, e cosi ecco che proprio in questi giorni mi sono reso conto che dopo questi ultimi, recenti importantissimi risultati è ora di cambiare, di fare altro, per me e per la mia famiglia. Sento la necessità e il dovere di pianificare il nostro futuro in un’ottica di stabilità e di medio periodo».
Il capitano della nostra nazionale lascia dunque l’attività agonistica e, allo stesso tempo, lascia un vuoto incolmabile sulle piste italiane dove si sentirà inevitabilmente la mancanza del suo carisma e della sua voglia di lottare. Ma, e questo è ciò che più conta, lascia un ricordo indelebile nel cuore di chi ama il meraviglioso sport dell’hockey su ghiaccio, nei tifosi italiani, nei tifosi di Milano, squadra nella quale Joe ha chiuso la sua carriera, e nei tifosi dei Mastini. Joe Busillo, uno degli “eroi di Trencin” che nella stagione 1995/96 conquistarono la Federation Cup contro i fenomenali russi del Metallurg Magnitogorsk, iscrivendo per la prima volta il nome di una squadra italiana nell’albo d’oro di una coppa europea.
Con il ritiro di Joe se ne va un altro pezzo di quella Varese da sogno (Busillo, Brunetta, Biafore, Mansi, Chitarroni, Bortolussi, Figliuzzi, Camazzola …), e rimane il rammarico per non poter più gioire sul ghiaccio per i nostri Mastini… Ma questo è un altro argomento che non è opportuno affrontare in questo momento.
Ora è il momento di tuffarsi nei ricordi per rivivere quelle emozioni che Joe ci ha trasmesso e lasciato, indelebili, e mi rendo conto di quanto siano ancora incredibilmente vive e nitide, dalla vittoria di Trencin, ai festeggiamenti al Palalbani, alla splendida semifinale con i rivali storici di Bolzano di quello stesso anno, alle battaglie e agli scontri in cui nessuno voleva arretrare di un solo centimetro, e potrei continuare ancora a lungo…
Qui a Varese non ti scorderemo mai, grazie di tutto Joe, in bocca al lupo a te e alla tua famiglia, sei un Grande!
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