“Ho scritto a Papa Leone sul drammatico massacro quotidiano della inerme popolazione civile di Gaza”

3 Settembre 2025
Pregiatissimo Signor Direttore,
mi permetto di porre alla Sua cortese attenzione la mia semplice ma sentita lettera, ben sapendo che purtroppo non potrà avere alcuna utilità concreta, che mi sono permesso di inviare al Papa riguardo il drammatico e tragico massacro quotidiano della inerme popolazione civile di Gaza.
Colgo la pur triste occasione per rinnovarLe la mia più viva Stima con i miei più sentiti e più cordiali saluti e con i miei più sinceri Auguri di Buon Lavoro. Nell’indifferenza sempre più diffusa quanto mi mancano la saggezza e l’umiltà sia cristiana che umana di Papa Francesco!!!
Alberto Morandi
Laveno (VA), 21/07/2025
“CON DOLORE PENSO A GAZA, A TANTA CRUDELTA’; AI BAMBINI MITRAGLIATI, AI BOMBARDAMENTI DI SCUOLE E OSPEDALI. QUANTA CRUDELTA’ ”!
Beatissimo Padre
PAPA LEONE XIV,
alla luce delle tragiche, cruente e ingiustificate violenze contro l’inerme popolazione civile che quotidianamente vengono perpetrate a Gaza dall’esercito israeliano, anche alla luce dell’ingiustificato attacco contro la Parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza, tanto cara a Papa Francesco, avvenuto lo scorso 17 luglio, e del Suo appello a “fermare la barbarie della guerra”, a “osservare il diritto umanitario e a rispettare l’obbligo di tutela dei civili nonché il divieto di punizione collettiva con l’uso indiscriminato della forza” pronunciato lo scorso 20 luglio, con questa mia semplice lettera mi permetto in tutta umiltà di disturbare la S.V. Beatissima innanzitutto per ringraziare sentitamente la stessa S.V. nonché il Patriarca Latino di Gerusalemme per il Vostro chiaro intervento di condanna contro tali gratuite ingiustizie, portando testimonianza di solidarietà umana e cristiana alla popolazione civile stremata dalla guerra e dalla fame.
Quando si dimentica il senso del “Bene comune” a favore dell’intera collettività nell’attuale società spesso interessata solo al vuoto e arido profitto economico e materiale da conseguire a qualsiasi costo umano e sempre più chiusa e indifferente nei confronti degli “altri” esseri umani in difficoltà, sofferenti e bisognosi di aiuto, mentre molti esseri umani perdono il senso della Civiltà e della loro umanità, è necessario richiamare con forza le sagge parole coraggiosamente espresse da Papa Francesco: “Rinnovo l’appello a cessare di strumentalizzare le religioni per incitare all’odio, alla violenza, all’estremismo e al fanatismo e di smettere di usare il nome di Dio per giustificare atti di omicidio, di esilio, di terrorismo o di oppressione”; “In nome di nessun Dio si può dichiarare «santa» una guerra”, “Dio è solo Dio della pace, non è Dio della guerra e chi appoggia la violenza ne profana il nome”. “Con dolore penso a Gaza, a tanta crudeltà; ai bambini mitragliati, ai bombardamenti di scuole e ospedali. Quanta crudeltà”.
Ogni giorno a Gaza vengono ammazzate decine di civili, non appartenenti ai fanatici terroristi islamici, dall’esercito di uno Stato “democratico” i cui fondatori hanno subito la drammatica persecuzione nazista e il peggior genocidio della storia. Se il 7 ottobre 2023 vi è stato il barbaro massacro di 1.200 civili israeliani compiuto da fanatici terroristi islamici, ora è doveroso evidenziare che oltre 60.000 morti civili palestinesi, tra i quali oltre 20.000 bambini non responsabili del terrorismo islamico, e circa 120.000 feriti vanno ben oltre la legittima reazione all’attacco subito. Bisogna evidenziare anche l’ipocrita indifferenza dei governi europei verso questo ingiustificato massacro di bambini. Più che la legge mosaica del taglione sembra che il Governo israeliano contro l’inerme popolazione palestinese stia applicando la “vendetta” veterotestamentaria di Lamech, sproporzionata di settantasette volte rispetto all’offesa subita, condannata dalla stessa Bibbia. Vittime civili vi sono sempre state in ogni guerra ma mai, dopo la barbarie nazista, in modo così sproporzionato e ingiustificato come avviene oggi a Gaza, dove la popolazione civile viene uccisa in modo disumano anche per fame come fecero i nazisti nei confronti degli ebrei del ghetto di Varsavia tra il 1940 e il 1942.
E’ opportuno ricordare le attualissime parole espresse dal Card. Carlo Maria Martini, Arcivescovo di Milano: “Si sono moltiplicati vergognosi attentati contro cittadini inermi in Israele, a cui hanno fatto seguito ritorsioni e azioni militari in Palestina, in luoghi dove ormai da anni c’è un crescendo di violenza di cui non si vede la fine. Pensiamo con dolore agli innumerevoli morti, ai feriti che porteranno per tutta la vita il segno della tragedia, alle famiglie distrutte, ai milioni di profughi, al pianto dei bambini mutilati. Ciò che urge è dirci che se non avviene un cambio radicale nella scala dei valori, se non vengono messi al primo posto la pace, la solidarietà, la mutua convivenza, l’accoglienza reciproca, l’ascolto dell’altro, l’accettazione, il perdono, la riconciliazione delle differenze, il dialogo fraterno e quello politico e diplomatico, mentre vengono contemporaneamente messe al bando le rappresaglie della guerra, se non vengono disarmate non solo le mani ma anche le coscienze, noi avremo sempre a che fare con nuove forme di violenza e di terrorismo. La follia dell’autodistruzione minaccia tutti quanti. Gli spettri della corruzione, del malgoverno, del prevalere dell’interesse privato e tribale su quello pubblico, della dittatura e del primato della forza e delle armi, stanno succhiando il sangue di innumerevoli poveri della terra. Non più solo il bene della famiglia, del clan, della razza, dell’etnia, del partito, della nazione ma il bene dell’umanità intera: questa è la Pace”.
Esorto vivamente la S.V. Beatissima a non accettare l’invito ipocrita di recarsi in Israele ricevuto lo scorso 18 luglio dal Primo Ministro israeliano ma a realizzare l’intenzione espressa da Papa Francesco di recarsi a visitare la Parrocchia della Sacra Famiglia e la martoriata popolazione civile di Gaza, dopo che sarà terminato il crudele e ingiustificato massacro perpetrato contro di essa, quale segno di concreta solidarietà sia cristiana che umana.
Colgo la pur triste occasione per porgere alla S.V. Beatissima tutta la mia più profonda Stima con i miei più sentiti Ossequi, con i miei più sinceri Auguri di ogni Bene per il proseguimento del Suo importantissimo Magistero sia pastorale che morale nella Luce della Carità cristiana in questi tempi drammatici, mentre il mondo sta andando sempre più a pezzi per l’indifferenza delle persone, per l’avidità di ricchezze materiali e per la brama di potere dei vari governanti.
Alberto Morandi
Laveno Mombello (VA)
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