Il prezzo del petrolio è uno scandalo
3 Maggio 2006
Nel Medioevo c’erano determinate date e ricorrenze in cui i Signori ricevevano l’omaggio ed i tributi dovuti da vassalli e da servi. In questi ultimi anni la speculazione sul petrolio impone i suoi nuovi tributi al mondo, promovendo il periodico e spietato rialzo della quotazione del greggio che, insieme ad altri fattori di crisi, è all’origine del disordine e della rovina economica di tanti paesi del nostro pianeta.
Il petrolio è ormai diventato lo strumento più potente per dominare il mondo. Il 21 Aprile ha varcato la soglia dello scandaloso record di 75 dollari al barile (CHE RAPINA!!) minacciando nei prossimi giorni (e mesi?) di continuare imperterrito nella sua folle corsa ascensionale. Nel corso di questi ultimissimi anni il suo prezzo è più che raddoppiato (SOLTANTO RISPETTO AD UN ANNO FA, E’ AUMENTATO DEL 40%!!!), sottraendo immense risorse a tutti i paesi importatori e mettendo in ginocchio le relative economie. Ciò è una vera rapina perché il valore reale del petrolio è di gran lunga inferiore agli attuali 75 dollari: esso è stato artificiosamente e furbescamente gonfiato in primis dalla speculazione (e questa teoria è confermata dalle analisi dei più attendibili economisti), poi da certi paesi produttori, il tutto contornato dal silenzio del governo americano. Chi è così “candido” da credere che la nazione più potente del mondo non potrebbe arginare la dilagante avanzata speculativa del prezzo del petrolio?….. Sta di fatto che di questo “privilegio esorbitante” ne fanno quotidianamente le spese i poveri consumatori, che assistono quotidianamente al folle aumento del prezzo della benzina, il quale, a sua volta, innesca tutta una serie di aumenti legati ai costi di trasporto!!! E il loro reddito fisso (che sia stipendio per i lavoratori dipendenti, che sia pensione) di certo non aumenta conseguentemente ad ogni rialzo del prezzo dei carburanti. E così l’inflazione riprende a volare, infierendo soprattutto sui ceti economicamente più deboli. Di fronte a questo flagello (diciamo pure a questo universale schifo!), con tanti cittadini (soprattutto “chi fa fatica ad arrivare a fine mese”) che si vedono togliere così brutalmente un pezzo di pane dalla bocca, come ignorare? Tutte quelle famiglie che riescono appena appena a pareggiare il bilancio a fine mese (non parliamo di chi si trova in “rosso”!) e si vedono aumentare il costo della vita per colpa del petrolio di centinaia di euro all’anno, ma come dovranno comportarsi? Andare a rubare??!! Da qui la necessità della denuncia continua del sopruso e della rapina: ogni organizzazione abbia il coraggio di pronunciarsi e tutti i “media” conducano avanti la campagna per sostenere la lotta contro la sopraffazione e la rapina degli speculatori del petrolio, che depredano costantemente il mondo con i loro sfruttamenti valutari e le loro prevaricazioni quotidiane!!! Tutti devono assumersi la loro parte di responsabilità, non ultimi i consumatori stessi che devono limitare al necessario l’utilizzo dei carburanti: il calo delle vendite è sicuramente un’arma efficace per combattere l’aumento del loro prezzo!



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