Il “sole delle Alpi” non è un simbolo neutro

23 Giugno 2006

Egregio direttore,
alla consigliera di circoscrizione di FI Stefania Cipolat, a proposito di “sole delle Alpi”, non può certo sfuggire che proprio tale simbolo fu proposto da Gilberto Oneto, ministro della cultura del sedicente governo padano clandestino, per rappresentare la nazione padana schiava di Roma.
L’inventore lo definì, cito testualmente, “simbolo tipicamente celtico, popolare, solare, ariano” degno di sostituire l’odiata stella italica, definita come segno di impronta marxisto – massonica.
L’art. 3 dello statuto della Lega nord del resto recita: “Il simbolo della Lega nord per l’indipendenza della Padania è costituito da un cerchio con all’interno il Sole delle Alpi, rappresentato da sei petali disposti all’interno di un secondo cerchio e la figura di Alberto da Giussano, così come rappresentato nel monumento di Legnano, etc…”
E’ del tutto evidente, quindi, che, attualmente, il “sole delle Alpi” non è un simbolo neutro, bensì di una parte politica.
Prendiamo atto che questa realtà non turba i sonni dell’aspirante presidente della Circoscrizione 5.
Ciò non toglie che sarebbe veramente un segnale positivo, di sensibilità, apertura e buon gusto da parte di un Sindaco che ha appena giurato sulla Costituzione italiana sostituire il sole delle Alpi di piazza Monte Grappa con la rosa camuna che, essendo il simbolo della Regione Lombardia, è più adatto a rappresentare l’intera collettività varesina.