Incidente di Capolago: bastava attendere solo qualche ora

18 Maggio 2006

Caro Direttore,
a chi da sempre legge ogni giorno le pagine di VareseNews e conosce la passione e la competenza con cui tu e tutti i redattori “costruite” il giornale, non ha certo fatto piacere leggere la lettera del dott. Canziani.
Non ha fatto piacere perchè quando si vede una notizia come quella dell’incidente di Capolago, messa lì in prima pagina, con tanto di foto, oltre all’amarezza per l’ennesima vittima della strada, si pensa e si spera che, come si usa dire in questi casi, i parenti fossero già stati avvertiti, soprattutto con i tempi ed i modi che il dott. Canziani ci ricorda e che fanno onore alla professionalità degli operatori dei servizi di Pronto Intervento e Pronto Soccorso.
Il punto è: attendere solo qualche ora cosa avrebbe cambiato ?
Se la necessità, giusta e legittima, era quella di informare, oltre che sul fatto in sè, sul perchè il traffico fosse andato in crisi alle porte di Varese, perchè non limitarsi, almeno solo per qualche ora, ad utilizzare la formula sentita tante volte nei vari servizi: “a causa di un grave incidente…ecc.ecc.” ?
Per la grandissima parte di chi legge il giornale, che differenza avrebbe fatto ?
Senz’altro per i congiunti ed amici dello sfortunato ragazzo avrebbe fatto una grande differenza.
Non si sarebbe arrivati per primi a dare la notizia ? Personalmente avrei fatto a meno di tale “primato”.

Caro Marco, forse ricordi una sera di alcuni anni fa, quando raccontasti a me ed altri amici del giornale di quella frenesia che spesso prende chi si occupa di informazione, per cui si finisce per pubblicare subito e senza troppop stare lì a pensarci, qualsiasi notizia, anche la più strampalata, pur di non prendere una “buca”.

So per certo che la “sindrome della buca” non abita nella redazione di VareseNews, ma un ripensamento sulle modalità con cui vengono trattate alcune notizie va senz’altro messo in programma. Anche a partire dal modo in cui le notizie stesse vengono veicolate da certi organi istituzionali.

Infine, permettimi un’ultima notazione, questa volta a favore del giornale da te diretto. Riflessioni come quelle che stiamo facendo, a partire dalla lettera del dott. Canziani, in altre testate sarebbero state relegate in un angolo di una pagina interna, di taglio basso, od al massimo nella rubrica delle lettere.
Aver dato lo stesso risalto sia alla critica, che alla notizia che l’ha originata dimostra la vostra imparzialità e rispetto per il ruolo che svolgete e per i lettori che vi seguono.
Come lettore, non posso che esserne contento.

Con immutata stima