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Io voto donna

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23 Maggio 2006

Egregio Direttore,

Nel secolo appena passato le donne sono state le protagoniste di una vera e propria rivoluzione che ci ha portate alla conquista di diritti sociali, civili e politici, mutando in profondità le culture, gli stili di vita, l’organizzazione sociale.
La riforma del diritto di famiglia, il diritto di parità di salario tra uomo e donna, le leggi per la tutela della lavoratrice madre, sul divorzio, sull’aborto, l’istituzione degli asili nido, dei Consultori pubblici, la legge contro la violenza sessuale hanno ampliato le libertà di noi donne e di tutti.
Tuttavia il divario tra quanto sanciscono la Costituzione e le leggi, e la condizione reale di molte donne, resta insopportabilmente grande.
In particolare sta aumentando il fenomeno della femminilizzazione della povertà, un gran numero donne è alle prese con una quotidianità sempre più pesante che non consente di immaginare il futuro con serenità.
Precarietà nel lavoro, difficoltà a conciliare maternità e professione, affetti e carriera caratterizzano la vita di tante donne, soprattutto delle più giovani.
Nel nostro paese le donne con il loro straordinario carico di lavoro, fra i più alti in Europa, suppliscono ad uno stato sociale carente , sono punto di riferimento per l’insieme delle relazioni familiari, colmano il vuoto sociale nel riconoscimento dei diritti dei più deboli, dei più piccoli.
Le politiche del passato governo di centrodestra orientate a diminuire l’intervento pubblico in tutti i campi, da quello dei servizi sociali e della sanità, a quello della scuola pubblica, della cultura, dell’università e della ricerca hanno provocato un calo preoccupante della qualità in questi settori.
La carenza di sevizi per l’infanzia, nidi innanzitutto, e di una rete efficace di presa in carico degli anziani e della non autosufficienza comporta un onere in più per noi donne, e spesso ci mette in condizione di rinunciare in modo irreversibile al lavoro, talvolta fonte di realizzazione e non solo di reddito.
Abbiamo bisogno di più asili nido, di sostegni per gli anziani e le loro famiglie, di strutture sanitarie accessibili e ben funzionanti, di trasporti pubblici efficienti.
Desideriamo sicurezza come legalità, ambiente vivibile, cultura diffusa, occasioni di socialità, scuole qualificate che preparino ad essere cittadini, serenità e solidarietà.
Noi donne siamo decisive nelle politiche di sviluppo sociale ed economico, nella qualità dell’ambiente, nella tutela della salute e dei diritti umani; abbiamo interesse ad aprire spazi di democrazia, ma non sempre ci è dato di riempirli.
La società si giova della nostra forza, ma non riconosce appieno i talenti di una nuova consapevolezza delle diverse generazioni di donne.
Non si tratta tanto di riparare ad una storica esclusione dalla politica di una parte di società, quella femminile, ma di affermare un principio di condivisione positiva che consideri le differenze di genere come ricchezza e risorsa in tutti i campi, che ne sappia valutare l’impatto nelle strategie di governo e nel cambiamento.
Il riequilibrio ponderato delle candidature femminili va in questa direzione ed è un segnale di democrazia e un’opportunità di ricambio della classe politica, di una politica che deve sapere voltare pagina se vuole essere davvero rappresentativa della società e delle sua parti migliori; fra queste ci siamo noi donne.
Questi sono i motivi che mi spingono a lanciare un appello a votare DONNA per le prossime elezioni amministrative.
Per diminuire il gap di rappresentanza democratica che impedisce scelte forti e concrete in favore di tutte le donne,
Per premiare il coraggio delle tante che si battono per le altre e per gli altri scegliendo le politiche delle donne e per le donne come visione del mondo e strada di libertà per tutti.

Cordiali saluti

Adriana Scanferla - Democratici di Sinistra Gallarate

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