Irregolari e lavoro nero, due pesi e due misure

14 Marzo 2006

Egregio Direttore,
leggo il pezzo sulla carnevalata relativa alla regolarizzazione di migliaia di lavoratori irregolari e contemporaneamente mi viene in mente la fila davanti all’Ufficio Postale di Gavirate, che si trova a 100 metri dal mio ufficio, e mi vengono naturali alcune considerazioni.
Se tutta questa gente si mette in coda, per ore e ore, al fine di vincere un premio uguale per tutti, alla lotteria nazionale delle 170.000 regolarizzazioni, significa che un lavoro ce l’anno già. E un lavoro ce l’anno anche tutti quelli che, in coda da ore e ore, saranno tanto sfigati da non arrivare in tempo ad estrarre il biglietto vincente. Il Ministro Pisanu ha comunicato che alle 16.00
erano già 460.000 gli stranieri che avevano presentato domanda di regolarizzazione. E’ ipotizzabile che nelle prossime ore altre decine di migliaia, sopratutto nelle grandi città, presenteranno la domanda, inutilmente. E’ abbastanza probabile che gli esclusi dalla lotteria saranno almeno 400.000; una bella cifra davvero, e tutti quanti che lavorano in nero e continueranno a lavorare in nero, in quanto la legge non gli permette di regolarizzarsi!
A questo punto mi viene spontanea una domanda. Mettiamo che questi lavoratori siano al più basso livello della scala delle retribuzioni, mettiamo che guadagnino mediamente 10.000 euro all’anno, in nero, che fa un totale di quattro miliardi di euro sul quale nessuno paga contributi di alcun genere, perchè sono irregolari, la massa produzione da loro effettuata deve sfuggire per forza alla fiscalità IVA e accessori vari, perchè sono irregolari!
Senza contare poi che, privi di un permesso di soggiorno regolare, non possono acquistare nemmeno una caretta di auto, moto o motorino; privi di qualsiasi legalità e preda di individui senza scrupoli. Perchè quando si ha fame si è disposti a tutto!
Secondo Lei ha senso tutto questo? E poi ci lamentiamo del lavoro nero e della evasione fiscale!

Cordialmente