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L’art. 67 della Costituzione Italiana

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18 Marzo 2013

Egr. Direttore
L’elezione del Presidente del Senato, Pietro Grasso con il contributo dei voti di alcuni senatori del Movimento Cinque Stelle ha provocato una valanga di dichiarazioni  a favore di questi Senatori in nome di una libertà di coscienza e della mancanza del vincolo di mandato da parte di chi viene eletto come recita l’art.67 della Costituzione Italiana.
Premesso che non discuto sulle motivazioni che hanno spinto questi senatori a supportare l’elezione del Senatore Grasso alla Presidenza del Senato preso atto che l’alternativa era una persona  come il Senatore Schifani che rappresentava la continuità  con un sistema  e di un periodo che la maggioranza degli Italiani con il  loro voto  hanno deciso di troncare.
Personalmente comprendo lo stato d’animo di queste persone che hanno fatto si che la loro coscienza prendesse il sopravvento rispetto alla decisione della maggioranza dei senatori del Movimento ma anche vero che questo Movimento ha avuto il successo elettorale che ha avuto perché ha rotto gli schemi tradizionali sia di fare politica  che del rapporto cittadini/politica.
E’ mia convinzione  che l’eletto debba rispecchiare  la necessità di trasparenza e di rispetto delle regole   è che debba rappresentare la volontà di chi lo ha votato  e pertanto  del mandato avuto dagli elettori,  questo fa siche  mi aspetto che sia il primo a rispettare le regole di un Movimento o di un Partito in cui si è identificato e ha aderito. 
Ora il Codice di comportamento  eletti movimento 5 stelle in Parlamento   sottoscritto da tutti i parlamentari del Movimento alla voce Trasparenza  cita testualmente   che le “Votazioni in aula  sono decise a maggioranza dei parlamentari del M5S”.
Orbene credo che quanto scritto da Grillo sul suo Blog non abbia nulla di scandaloso  o di dittatoriale ma legittimamente richiama i rappresentanti di questo movimento a dare l’esempio, al rispetto delle regole e della maggioranza anche se molte volte tali decisioni urtano la propria buona fede e  la propria coscienza.
Credo che la responsabilità  di Grillo sia anche quella di non perdere di vista e di  puntare ad un progetto più ampio di  rinnovamento e trasformazione, senza compromessi con un sistema che tende a fagocitare senza nulla cambiare se non a parole, il Movimento si è  fatto portavoce di questo rinnovamento e deve fare attenzione a non cadere nelle trappole dei partiti tradizionali e dei loro porta voci.
Ritengo invece faziosità e partigianeria coloro che strumentalizzano  e accentuano queste divisioni che appartengono invece al vecchio modo di fare politica.

Cangemi Aurelio

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