L’asilo nido comunale è un bene da salvaguardare!
1 Giugno 2006
Buongiorno,
sono una cittadina di Gavirate, mamma di una bambina di 18 mesi, e Vi scrivo per esprimere la mia indignazione su come il comune di Gavirate (ed il Sindaco Paronelli) ha pensato di risparmiare sul bilancio economico del comune, eiliminando dalla propria gestione diretta un servizio sociale fondamentale come un asilo nido! Tutta la politica italiana vuole che facciamo più figli, ma le mamme di oggi, nella maggior parte dei casi, devono o vogliono lavorare e dove pensano i signori politici che possiamo lasciare i bambini durante queste ore?
Ma non é finita qui… Il Comune di Gavirate ha pensato bene sì di privatizzare l’asilo nido, ma per evitare che questo diventasse troppo caro per una buona parte delle famiglie dei 31 bambini (+ 7 lattanti?) si è nascosta dietro ad alcune rassicurazioni quali “«Chi vincerà l’appalto – sottolinea il sindaco – dovrà coinvolgerci nella definizione delle tariffe e dovrà salvaguardare il personale assunto attualmente a tempo determinato». La privatizzazione permetterà al comune di risparmiare quasi 27.000 euro.” etc.
Ha ragione dal punto di vista sociale: è un servizio e come tale deve essere accessibile alla maggior parte di noi cittadini. Certo, peccato però che privatizzare significhi privatizzare e anche se nessun asilo nido mai diventerà miliardario, nemmeno potrà lavorare in perdita e diventare così un sostegno sociale alla società: questo ruolo spetta ai comuni, alle province, alle regioni o allo stato italiano direttamente. Non ci si può aspettare della benificenza dagli asili privati che non sono altro che delle piccole aziende economiche con dei conti da pagare e dei bilanci da presentare.
E’ un bel contrassenso che il Sindaco Paronelli definisca l’Asilo Nido una spesa da tagliare dal bilancio, mentre dall’altra parte vorrebbe che questa “spesa” venisse presa in carico da privati, visto che vuole comunque dettar loro le regole!
Fatto sta, o meglio dire, mi sono arrivate voci, che al famoso “appalto” per dare in gestione l’asilo nido ex comunale, non si sia presentato nemmeno un privato perchè, sempre per sentito dire, sarebbe stato “un bagno di sangue” viste le condizioni poste dal Comune di Gavirate…
Ma é ovvio! Cosa si aspettava il Sindaco Paronelli: che ciò che per Gavirate è un costo per un privato messo nelle stesse condizioni non lo sarebbe stato?
Un asilo nido di tipo comunale e che rispetti, quindi, dei limiti per quanto riguarda le rette da far pagare ai genitori dei bambini, non potrà mai essere privatizzato a meno ché il Comune (o chi per esso) non dia dei contributi per rendere questo possibile. Così non avrebbe più l’onere ed il pensiero dell’organizzazione del nido (che verrebbe invece affidata ai privati), ma permetterebbe di mantenere un certo livello massimo delle rette mantenendo una funzione minima di “controllo qualità”.
E quindi, l’asilo nido per ora é ancora chiuso. E questi 31 bambini e 7 lattanti dove sono ora? I genitori sono riusciti ad organizzarsi? Qualcuno si é preoccupato di loro? E tutti gli altri bambini che avrebbero bisogno di andare al nido, dove andranno, come faranno i loro genitori?
Personalmente ritengo che sia una vergogna che una cittadina di provincia grande come Gavirate non abbia un asilo nido comunale e trovo ancora più scandalosa la facilità con la quale la giunta comunale abbia semplicemente eliminato dal bilanco questo costo di 27.000 Euro, invece di cercare altre soluzioni. L’asilo nido comunale é un bene sociale da salvaguardare e sono sicurissima che con devozione e impegno si possano trovare altre soluzioni. Certo, ci vorrà un certo impegno ma é per questo che avete scelto di farVi eleggere, no?
Spero vivamente che questa mia lettera possa riscuotere tante, tantissime reazioni da parte dei cittadini gaviratesi: fateVi sentire e chiedete che venga trovata una soluzione il più in fretta possibile.
Un cordiale saluto a tutti,
Marie-Louise Bertuzzo-Sunier
PS: per chi se lo fosse chiesto, mia figlia frequenta un nido privato. Quando l’ho iscritta per la prima volta ad un nido (per motivi di lavoro e organizzazione (allattamento) la portavo in un asilo nido in Svizzera vicino al mio lavoro) aveva solo 4 mesi e dopo neanché 6 mesi il nido ha chiuso i battenti e così ho cercato un’altra soluzione. Il nido comunale a Gavirate non aveva posto e, quindi, sono stata costretta a trovare un’alternativa. Oggi posso dire “meno male” perché altrimenti mi sarei trovata a ricominciare tutto da capo per ben 2 volte in meno di 4 mesi. E naturalmente anche per mia figlia non sarebbe stato molto bello cambiare nido una terza volta…
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