L’assessore che non c’è
8 Giugno 2006
Caro direttore,
leggo (con colpevole ritardo) la lettera dell’amico Francesco, che si lamenta per il mancato coinvolgimento dell’ex assessore Marco Caccianiga nella nuova squadra di Palazzo Estense, e approfitto della Tua cortesia per dire la mia.
Ma come? L’ex assessore conquista sul campo la bellezza di 285 preferenze e resta fuori? In campagna elettorale intasca diversi e trasversali giudizi positivi (compreso il mio) e rimane negli spogliatoi o in tribuna? Che strana e inspiegabile partenza. Che modo incomprensibile di premiare l’impegno, la fatica e il lavoro (assai difficile, visto che spesso Caccianiga è stato invitato dai suoi a solenni nozze da celebrare con i fichi secchi) che nessuno ha voluto sminuire o cercato di nascondere. Non voglio entrare nella logica delle spartizioni, delle poltrone, delle alchimie, delle logiche, dei disegni, dei regolamenti dei conti. Non mi interessa proprio. Chiedo all’opposizione (possibilmente unita e riunita a Palazzo Estense in un solo grande gruppo) di non mollare mai e aspetto fiducioso la giunta che verrà più avanti, magari tra quattro anni. Oppure anche prima, chissà…
Volevo solamente, caro direttore, ricordare ai più distratti (soprattutto a quelli che hanno votato Lega) questa partenza un pochino imbarazzante e che dovrebbe fare riflettere. Mi era sembrato, nel recente passato, di vedere l’assessore Caccianiga in prima fila alle manifestazioni, alle iniziative, alle feste, ai cortei, alle partite. Non è poco. A prescindere dai partiti, dalle liste, dagli schieramenti. Mi era parso di vederlo pedalare tra i bambini. Di vederlo giocare al pallone tra i ragazzi. Di vederlo sul palco destreggiarsi tra musica e percussioni. Di vederlo sempre in campo con entusiasmo, cuore, passione…Evidentemente tutte qualità che non pesano sulla bilancia della politica di casa nostra. L’entusiasmo, l’impegno, la passione però contano per la gente, caro Marco, e la politica si può e si deve fare solo tra la gente e per la gente. E non è mai poco.
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