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La beffa delle frecce tricolori

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14 Maggio 2006

Se non fossimo sicuri della buona fede che ha animato gli appassionati del volo, nell’organizzare la manifestazione varesina di fine settimana, che annunciava il ritorno in Insubria delle Frecce Tricolori dopo 8 anni, dovremmo pensare all’ennesimo tentativo di boicottaggio di tutto quello a che fare col tricolore nazionale. Visto che alla fine il malcontento è stato unanime e diffuso.

L’attesa era montata nelle settimane precedenti. La manifestazione contava il supporto concreto della Regione Lombardia e della Provincia di Varese. Finanche l’On. Speroni, anch’egli appassionato di volo, ha tenuto a marcare la sua presenza dai microfoni dei commentatori, durante lo spettacolo.
Migliaia di persone in bicicletta, a piedi, in macchina o con mezzi di fortuna si sono riversati lungo le rive del Lago di Varese, nelle aree attrezzate, lungo le strade chiuse al traffico per l’occasione e in ogni spazio che consentisse una visuale sufficientemente ampia, per assistere all’evento aeronautico varesino dell’anno.
Intere famiglie sotto un magnifico sole cocente, sin dalle dieci del mattino, hanno pagato un biglietto di 15 euro a persona (solo gli adulti) per accedere alle aree a ridosso della pista del Circolo Volo a Vela di Calcinate. Organizzazione impeccabile, esibizioni dei singoli e dei gruppi di apprezzabile valore (notevoli fra tutti i Red Bull e l’olandese volante Frank Versteegh), pranzo a buffet 30 euro a persona, in alternativa panino al chiosco 5 euro o cornetto Algida a 2,50 euro (piuttosto sciolto). Insomma, budget familiare della giornata alquanto proibitivo, dati i tempi che corrono.
L’evento, in ogni caso, meritava lo sforzo. Il contesto era piacevole e il palcoscenico naturale del lago offriva uno spettacolo davvero unico. Tanta attesa, però, non ha avuto il riscontro preventivato, poiché la sospirata esibizione del Pattuglia Acrobatica Nazionale è stata fugace, roboante, ma senza mordente o meglio senza scoppio. Come la bottiglia di champagne, che aspetti di aprire nel momento più importante. Tutti col fiato sospeso e il tappo viene via senza pressione.
Le Frecce sono arrivate, assetto a diamante senza eguali, elegante, millimetrico e compatto. Ma nessun numero. Nessun solitario. Nessuna “bomba”, Nessun disegno nei cieli, solcati solo dalle scie tricolori in un passaggio limitatosi a stento ai saluti. Qualche minuto soltanto, e poi via. Nemmeno il tempo di mettere a fuoco gli obiettivi, sono tornate a dileguarsi tra le nuvole. Alla fine la delusione la leggevi soprattutto sui volti dei tantissimi bambini accorsi per l’occasione.
In pratica, siamo rimasti tutti con un palmo di naso…….all’insù!

Antonio V. Gelormini

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