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“La guerra per bande” del centrodestra ha danneggiato la città

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16 Gennaio 2006

Egregio direttore,
prendo atto della buona volontà che anima il segretario della Lega nord Binelli (lettera del 15 gennaio), disponibile ad assumersi, a differenza di altri esponenti della sua coalizione, le responsabilità che competono al suo partito relativamente al malgoverno per cui si è caratterizzata l’ultima Giunta di centrodestra di Varese (Lega, FI, AN, UDC).
Ho sempre apprezzato le persone schiette e coerenti.
Tuttavia, purtroppo per lui, nel caso specifico, le responsabilità politiche della Lega nord sono enormi e non si limitano alla “scarsa autorevolezza dimostrata alla guida di una maggioranza composita.”
Mi pare, infatti, abbastanza semplicistico liquidare con l’ammissione di un peccato veniale quattro anni in cui Varese, è rimasta praticamente ferma.
Soprattutto perchè il conto per il fallimento di un’intera classe politica, quella del centrodestra, dedita non al bene collettivo ma a una “guerra per bande”, secondo l’efficace espressione usata dal ministro Maroni, è stato pagato da tutti i varesini che hanno visto svanire parecchie occasioni per lo sviluppo della nostra città.
Tanto per rimanere nel settore della mobilità, che era l’oggetto principale della mia precedente lettera, Binelli dovrebbe spiegarci non solo come mai il Piano parcheggi presentato nel 2001 è rimasto ad ammuffire in un cassetto di Palazzo Estense (1 parcheggio realizzato su 39 previsti) ma dovrebbe anche raccontarci come mai le tangenziali, dopo dodici anni di governo della Lega a tutti i livelli, rimangano ancora un miraggio.
Mai Varese è stata rappresentata in maniera così massiccia nel governo nazionale (il ministro del Welfare Maroni, il sottosegretario alle Finanze Giorgetti, l’avvocato Bonomi all’Anas). Mai sono state fatte così tante promesse. A livello cittadino, è perfino stato costituito un Assessorato alle grandi opere. Perché i risultati non sono arrivati? Perché siamo ancora fermi, per quanto riguarda la tangenziale di nord-est, al primo lotto, quello che prevede un sovrapasso realizzato su progetto e con i soldi di un noto supermercato?
E che dire del progetto trambus, costato alla collettività 6,5 milioni di euro, pomposamente definito “lucente spada nel traffico”, per poi essere smantellato prima ancora di entrare in funzione?
E di una funicolare monca, costata un’altra “carrettata” di euro, inaugurata tre volte, chiusa per parecchi mesi all’anno per minimizzare le perdite?
Per non parlare di un trasporto pubblico prima depotenziato a favore di quello privato e poi sbrigativamente privatizzato.
Credo che su nessuno di questi punti la Lega nord sia in grado di giocare allo scaricabarile nei confronti degli ex alleati della Casa delle libertà con cui, se continua questo scambio di accuse reciproche, non vedo su quali basi potrà essere sancito un accordo elettorale.
Per quanto riguarda, poi, il capitolo delle acquisizioni patrimoniali, Binelli ha maliziosamnte ricordato che anche i DS erano favorevoli all’acquisto di villa Baragiola. E’ vero! Rivendichiamo la nostra proposta di farne una sede universitaria.Peccato che l’immobile in questione sia stato lasciato per anni in stato di vergognoso degrado e che le voci provenienti dalla Giunta sulla possibile destinazione finale si siano rincorse in maniera confusa e contraddittoria per tutta la durata del mandato amministrativo.
Chiedo, infine, a Binelli di illuminarci, con la sua consueta franchezza, sulla reale necessità per una città di 79000 abitanti, di essere amministrata da una Giunta composta da ben 12 Assessori che, complessivamente, ci sono costati 500.000 euro ogni anno.
Converrà con me che è ben strano che Varese fosse terza in Lombardia, dopo Milano e Bergamo, che hanno ben altra popolazione, per numero di Assessori.
In definitiva ribadisco che è troppo comodo, che Lega nord, nell’imminenza delle elezioni, tenti di prendere le distanze dall’operato dell’ex Sindaco Fumagalli che ne è stato per anni autorevole esponente giungendo a ricoprire il delicato ruolo di Segretario cittadino. Appare perfino troppo disinvolto se si pensa che anche recentemente il ministro Maroni non ha esitato a definirlo “uno dei migliori sindaci di Varese” facendo, probabilmente, rivoltare nella tomba sindaci del calibro di Oldrini e Ossola.

Varese, 16 gennaio 2006

Fabrizio Mirabelli
Segretario DS Varese

Fabrizio Mirabelli

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