La libertà di impresa è nella Costituzione
8 Giugno 2010
Caro direttore,
è forse sfuggita all’occhio attento dei nostri lettori-scrittori la recente proposta del ministro dell’Economia di sospendere per 3 anni una parte dell’art.41 per liberare le imprese da “lacci e lacciuoli”? Oppure è stata considerata la solita trovata ad effetto, di cui non curarsi perchè tanto non avrà seguito, essendo altre le urgenze legislative del premier?
Qualche preoccupazione circa gli effetti di questa intenzione io ce l’avrei, ma prima di ogni considerazione è opportuno leggere il testo del suddetto art.41, dedicato alla libertà di impresa, che si vorrebbe ‘sospendere’ o modificare.
art. 41.
L’iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché‚ l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.
La domanda che mi pongo è cosa vi sia di sbagliato o di non attuale nei principi della nostra Carta. Cosa c’è che non va bene in questo testo, che ha accompagnato lungo 60 anni la crescita economica, sociale e civile del nostro Paese e che solo oggi, nel 2010, si verrebbe trasformare in ostacolo?
Io non so rispondere.
Misteri dell’ideologia tremontiana.
Saluti cordiali
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