“La nostra passione illumina Monteviasco da 40 anni”
28 Giugno 2012
Publichiamo la lettera che il Gruppo Amici di Monteviasco ha iviato a Varesenews dopo la polemica dei giorni scorsi legata all’impiego di un faro per l’illuminazione di una cappella votiva dedicata alla Madonna della Serta, fatto che ha impedito ad un gruppo di astronomi di osservare le stelle senza interferenze. I volontari si rivolgono all’estensore dell’articolo per spiegare le loro ragioni.
Gentile Andrea Camurani,
sono Chiara Dellea, segretaria del Gruppo Amici Monteviasco O.N.L.U.S., associazione di volontariato che da quasi quarant’anni lavora instancabilmente per mantenere vivo e vitale il paesino di Monteviasco.
Mi rivolgo a Lei che ha raccolto il “grido di dolore” del segretario dell’Osservatorio Astronomico di Monteviasco, perché ci siamo sentiti chiamati in causa – nostro malgrado – per una questione di cui assurdamente non eravamo a conoscenza. Siamo costernati, perché il tutto a questo punto ricorda tristemente la tipica lite tra vicini di casa che si parlano solo tramite l’amministratore di condominio.
Ebbene sì, sono stati i nostri volontari ad installare il terribile faro (che, peraltro, è acceso solo nel week-end e solo fino alla mezzanotte) per illuminare il Santuario della Madonna della Serta in occasione delle celebrazioni di questo mese per il trecentesimo anniversario della sua effige. La Madonna della Serta è nel cuore dei Montini e per questa occasione di festa in tanti hanno dato il loro contributo in tempo ed in denaro per pulire, organizzare, rinfrescare, decorare, accogliere.
Monteviasco non è un alpeggio dimenticato, è fortunatamente ancora un centro abitato, che ancora vive delle sue tradizioni e si illumina – mi si permetta il gioco di parole – degli eventi organizzati dai suoi abitanti e villeggianti durante l’anno. Chi ha la fortuna di partecipare alla vita sociale del paese lo sa, e lo apprezza.
Al giorno d’oggi esistono così tanti mezzi per comunicare, che forse si arriva a dimenticare l’importanza della parola e della comunicazione diretta: è per questo che trovo così assurdo dover scrivere di questa questione a Lei che nulla c’entra e che ne sa, però, più di noi. Ma una polemica resa pubblica necessita, purtroppo, di una risposta scritta.
Non ci crederà, ma nessuno finora ci aveva detto che il faro in questione dava fastidio (ed è stato acceso quasi un mese fa) e questa paradossale dimenticanza – e lo strascico di velate denunce e sanzioni che si porta dietro – ci amareggia profondamente. Sono già tante le difficoltà che dobbiamo affrontare ogni giorno per riuscire ad andare avanti. Noi siamo un gruppo di volontari, con i propri pregi e difetti, che si ritrova per lavorare e cerca di fare qualcosa di bello per il paese, non vogliamo creare disagio proprio a nessuno.
Parlando faccia a faccia, una soluzione si trova sempre, soprattutto se la situazione è così grave da minacciare addirittura l’indotto economico del paese.
Anche noi, per citare Baio, chiediamo un po’ di rispetto, il rispetto dell’attenzione e della considerazione. Per noi come persone, per il nostro lavoro e per i nostri sacrifici.
E chiediamo una cosa che al giorno d’oggi è sempre più difficile da trovare: la semplicità nei rapporti umani, senza barriere, senza intermediari, senza interferenze esterne. La nostra porta è sempre aperta e per qualsiasi questione c’è sempre qualcuno disponibile all’ascolto e al dialogo.
Chi ci conosce lo sa, chi non ci ha ancora conosciuto…..forse, sì, lo deve imparare.
Segreteria Gruppo Amici Monteviasco O.N.L.U.S.
***
È proprio il caso di dirlo: "l’amor che move il sole e l’altre stelle". E cos’è questo, per dirla con Dante, se non la prova di una fantastica dichiarazione d’amore sotto le stelle d’estate?
Da una parte ci sono gli astofili che, scoperto Monteviasco, sono impazziti per la sua tranquillità, l’immersione totale non solo nel verde, colore forse per essi superfluo, bensì nel nero, nello scuro più buio, con lo scopo di osservare gli astri al calr del sole.
Dall’altra gli Amici di Monteviasco, che rivendicano il rispetto per le tradizioni: la cappella dedicata alla Madonna da illuminare con la luce, perché compie 300 anni; i quarant’anni di attività per far vivere il paese; il piglio battagliero nel rivendicare una presenza sul territorio che non fa del paese "un alpeggio dimenticato" ma un gioiello montato su di un mare di alberi.
Ha ragione Chiara Dellea, segretaria del Gruppo Amici di Monteviasco: una soluzione si troverà con un bell’incontro faccia a faccia tra i due innamorati: siamo certi che non potrà che giovare al corteggiato.
(ac)
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