La parabola (discendente) della città giardino

26 Febbraio 2006

Un tempo Varese era “la città giardino” amarcord !,. ora come potremmo definire una città che non ha neppure il sindaco, il primo cittadino?, una città commissariata che ha un teatro che nessuno ci invidia?

Un teatro che sembra un prefabbricato, lo guardavo bene oggi, tra i pannelli fuori a semicerchio che davano l’idea del disordine, del brutto, un teatro “instabile”. Un qualcosa messo lì (perché un teatro ci doveva pure stare, in una città) una cosa provvisoria all’interno della quale troviamo un’acustica discutibile, tra sospensioni di spettacoli e improvvisi imprevisti…. ma forse è quello che ci meritiamo.

E’ quello che si merita questa città?!

Fa sorridere, ma fino ad un certo punto, la battuta dello splendido Gaetano Curreri, cantante degli Stadio che ironizza con l’autentico accento emiliano sulla necessità di terminare lo spettacolo entro le h. 24 per problemi legati alla chiusura del parcheggio!. Chissà cosa avrà pensato Lui..di questa città..di quel teatro..Lui che arriva da Bologna appunto Bologna, tutta un’altra storia?!

Varese è in caduta libera..Varese Commissariata, Varese accerchiata da mostruose apparecchiature che fotografano le macchine ai semafori….potremmo fare ciao con la manina mentre ci scattano le foto agli incroci….e chissà !..magari ritroveremo tra vent’anni quella foto in vendita in qualche mercatino tra sorrisi e ricordi lontani.

E’ sicura Varese?….cosa ne pensa il cittadino medio..? proviamo a chiederglielo..basta poco..poche domande per capire cosa pensa davvero.

Varese che tra breve, forse, subirà il sorpasso di una città come Tradate che sta tentando il rilancio tra innumerevoli iniziative culturali e non.

Speriamo che la parabola trovi presto il fondo da cui risalire .Varese così vicina a Malpensa….!

Agli esperti, ai politici, ai cittadini la volontà di cercare nuove idee per rilanciare questa città in declino, questa splendida città che un tempo era chiamata “ città giardino”.