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La scienza e il senso della vita

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11 Dicembre 2007

Caro Antonio,

pur considerando Tolomeo un grandissimo “studioso” – come diremmo oggi – della sua epoca, mi permetta di osservare un paio di cose.
Riteniamo superato Tolomeo non “a priori”, come Lei dice, ma “a posteriori”.
Il modello che lo confuta non è più semplice o più rigoroso, ma, semplicemente, corrispondente al vero sulla base di dati sperimentali.
Che la terra giri intorno al sole e non viceversa è un dato di fatto verificato e verificabile, non da verificare come sarebbe se si trattasse solo di un modello teorico.
Non sono due sistemi rappresentativi diversi: uno nel suo nucleo fondante corrisponde alla realtà e l’altro no.
Se poi Tolomeo mise la terra al centro “semplicemente perché visse in un epoca nella quale il punto di vista dell’uomo – bei tempi – era l’unico interessante” significa solo che il presupposto da cui partiva era di natura diversa da quello di spiegare come stanno effettivamente le cose del mondo.
Va benissimo per Tolomeo, ma pare singolare sostenere le stesse posizioni nel 2007.
Concordo sul fatto che il suo sistema era rigorosissimo, essendo l’autore come Lei dice uno dei più grandi geografi ed astronomi dell’antichità.
Fra l’altro il suo sistema continuò a funzionare per molto tempo, fino a quando non si perfezionò quello Copernicano.
Quello che non capisco è questo: Lei sembra sostenere le Sue tesi e “preferire” quel sistema, errato per quanto interessantissimo, sulla base della considerazione che l’uomo in quel contesto poteva essere considerato il centro del mondo.
Ora: che la terra giri intorno al sole e non viceversa, cosa Le cambia?
L’uomo è ancora colui che nomina il mondo, e dona un significato ad esso.
Non ne è più il “dominatore”, questo, per fortuna,no.
Sta lentamente capendo che mondo animale e vegetale , la “natura” nel suo insieme, è parte di sé e va rispettata come rispettiamo noi stessi.
La forma di razionalità che è il motore della scienza e della tecnica, e che oggi sembra spazzare via ogni altro approccio, è solo una delle forme della razionalità, per quanto rigorosa.
E’ uno strumento, non un fine: la scienza spiega il mondo, ma non può dire nulla sul senso della vita.
Comprenderlo, sia il mondo che il suo senso, è un compito ancora aperto e si rinnova ad ogni generazione.
Grazie della discussione

Erica D’Adda

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