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La “strage degli innocenti” condannata soltanto da Papa Francesco

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26 Maggio 2025

Egregio Direttore,

«Erode (re della Giudea) mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e del suo territorio dai due anni in giù. Allora si adempì quel che era stato detto per mezzo del profeta Geremia: Un grido è stato udito, un pianto e un lamento grande» (Matteo II). Quel pianto innocente sembrava cessato nei Paesi “civili e democratici” dopo l’immane tragedia della Seconda Guerra Mondiale, i massacri durante le guerre in Jugoslavia fino alla tragica guerra in Ucraina. Tuttavia nella sua drammaticità in Ucraina si combattono due Stati e due eserciti con morti civili che, in proporzione, risultano inferiori ai civili e ai bambini ammazzati dall’esercito israeliano in Palestina.

«Ogni bambino, ogni neonato a Gaza è un nemico. Non dobbiamo lasciarci un solo bambino palestinese come abitante»; queste parole disumane, pronunciate lo scorso 21 maggio da Mosche Feiglin, politico israeliano della destra nazionalista, e le gelide parole espresse dal deputato israeliano dell’estrema destra religiosa Zvi Sukkot: «La scorsa notte sono stati uccisi 100 palestinesi, tutti si sono abituati al fatto che 100 palestinesi possono essere uccisi in 24 ore, e non importa a nessuno» rivelano la spietata volontà della destra nazionalista israeliana di eliminare un intero popolo con i suoi bambini, attraverso le armi e la fame, impedendo anche l’arrivo degli aiuti umanitari di cibo e di medicinali, come quando il popolo ebraico, dopo l’esodo dall’Egitto, nel XIII secolo A.C. occupò la terra di Canaan, eliminando le popolazioni ivi stanziate (Libro di Giosuè).

Questa disumana strategia è stata adottata dai nazisti per eliminare per fame e per malattie gli ebrei del ghetto di Varsavia tra il 1940 e il 1942, prima della Shoah, con oltre 92.000 morti. I rabbini ultra ortodossi, nel testo “King’s Torah”, sostengono che: “Il divieto di Non uccidere si applica solo a un ebreo che uccide un ebreo. I non ebrei sono per natura senza compassione e quindi anche i bambini, i neonati e i figli dei nemici di Israele possono essere uccisi poiché «cresceranno per farci del male». Questo è il medesimo pensiero che esprimevano i nazisti per giustificare lo sterminio degli stessi ebrei!

Ogni giorno in Palestina vengono ammazzati decine se non centinaia di civili, non appartenenti alle milizie dei fanatici terroristi ed estremisti islamici, da parte dell’esercito di uno Stato con Istituzioni “democratiche”, i cui fondatori hanno subito la drammatica persecuzione nazista. Se il 7 ottobre 2023 vi è stato il barbaro massacro di 1.200 civili israeliani compiuto da fanatici terroristi islamici, ora è doveroso denunciare che quasi 60.000 morti civili palestinesi, tra i quali quasi 20.000 bambini non colpevoli del terrorismo islamico, e circa 120.000 feriti vanno ben oltre la legittima reazione all’attacco subito. Essendo il governo israeliano un forte alleato degli Stati Uniti, tra i governi europei vi è un’ipocrita indifferenza verso questo ingiustificato massacro di bambini palestinesi mentre contro la Russia, per l’invasione dell’Ucraina e per le conseguenti stragi di civili, l’Unione Europea ha sempre espresso forti condanne e ha approvato ben 17 pacchetti di sanzioni economiche.

Non si comprende come la maggior parte del popolo ebraico, in verità con tante voci critiche, che ha subito il peggior genocidio della storia umana, possa permettere che il governo israeliano, composto da fanatici estremisti nazionalisti, faccia uccidere quotidianamente donne e bambini con le bombe e con la fame. Più che la legge mosaica del taglione sembra che l’attuale governo israeliano contro l’inerme popolazione civile palestinese stia applicando la “vendetta” di Lamech, una vendetta veterotestamentaria sproporzionata di settantasette volte rispetto all’offesa subita, che la Bibbia condanna. Vittime civili vi sono sempre state in ogni guerra e in ogni operazione militare ma mai, dopo la barbarie nazista, in modo così sproporzionato come avviene oggi in Palestina. Quando nel settembre 1972 terroristi palestinesi uccisero gli atleti israeliani durante le Olimpiadi di Monaco di Baviera l’allora primo ministro israeliano Golda Meir non ordinò di massacrare la popolazione civile palestinese ma ordinò di eliminare i personaggi coinvolti nel massacro. Solo Papa Francesco il 22/12/2024 ha dichiarato pubblicamente: «Con dolore penso a Gaza, a tanta crudeltà; ai bambini mitragliati, ai bombardamenti di scuole e ospedali. Quanta crudeltà»! Quando gli uomini perdono il senso della Civiltà e della loro umanità, come fecero i nazisti, è doveroso ricordarci che: «Chi non ricorda il passato è condannato a ripeterlo» (George Santayana).

«Si sono moltiplicati vergognosi attentati contro cittadini inermi in Israele, a cui hanno fatto seguito ritorsioni e azioni militari in Palestina, in luoghi dove ormai da anni c’è un crescendo di violenza di cui non si vede la fine. Questi fatti ci addolorano, ci interpellano, ci sconvolgono. Pensiamo con dolore agli innumerevoli morti, ai feriti che porteranno per tutta la vita il segno della tragedia, alle famiglie distrutte, ai milioni di profughi, al pianto dei bambini mutilati. Ciò che urge è dirci che se non avviene un cambio radicale nella scala dei valori, se non vengono messi al primo posto la pace, la solidarietà, la mutua convivenza, l’accoglienza reciproca, l’ascolto dell’altro, l’accettazione, il perdono, la riconciliazione delle differenze, il dialogo fraterno e quello politico e diplomatico, mentre vengono contemporaneamente messe al bando le rappresaglie della guerra, se non vengono disarmate non solo le mani ma anche le coscienze, noi avremo sempre a che fare con nuove forme di violenza e di terrorismo. La follia dell’autodistruzione minaccia tutti quanti. Gli spettri della corruzione, del malgoverno, del prevalere dell’interesse privato e tribale su quello pubblico, della dittatura e del primato della forza e delle armi, stanno succhiando il sangue di innumerevoli poveri della terra. Non più solo il bene della famiglia, del clan, della razza, dell’etnia, del partito, della nazione ma il bene dell’umanità intera: questa è la Pace» (Card. Carlo Maria Martini, 06/12/2001).

Ringrazio per l’attenzione e porgo i miei più cordiali saluti.

Alberto Morandi
Laveno Mombello (VA)

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