Le lettere sul caso Speroni
30 Giugno 2006
Vorrei solo “rubare” poco tempo per questo mio intervento sul consiglio comunale di ieri sera a Busto Arsizio…a parte il can can piu’ o meno corretto di chi si e’ sentito offeso (e a ragion veduta) dalla non felice esternazione dell’on. Speroni sul tema referendum del 25/26 giugno, terrei a far notare 3 cose che mi sono sembrate gravi ed alle quali in pochi hanno dato il peso specifico che invece meritano di ricevere:
1) il Sindaco Farioli ha detto, e lo ha detto chiaramente, che si diccocia da quanto detto da Speroni, e lo ha fatto anche tramite stampa (come lui stesso ha tenuto a precisare) ma se cosi’ realmente fosse avrebbe chiesto le dimissioni dell’on. Speroni che con la sua esternazione ha messo in grave difficolta’, e chi come voi c’era ieri sera se ne e’ potuto ben rendere conto, anche la parte politica schierata a suo favoro…ma si sa che gli interessi di CADREGHINO sono piu’ forti degli interessi dei cittadini….
2) il buon Speroni ha parlato a 360° di “trombati dalle elezioni amminsitrative” che non hanno diritto di parlare perche’ non siedono sui banchi consigliari…ricordo al buon on. Speroni che in cima alla lista dei trombati ci sono lui e il suo Sindaco Farioli…e questa e’ storia e non leggenda metropolitana…
3) mi dipiace , e non poco , notare come invece di fare manfrina su proposte e su ordini del giorno ridicoli, non si sia posto l’accento sul RINVIO DELLA QUESTIONE ASILI NIDO , cosa che sia Checco Lattuada che l’ex sindaco Rosa hanno tenuto a sottolineare a discapito delle loro opposte fazioni politiche…
Concludendo trovo, con rammarico, che nonostante promesse, proclami e impegni solenni (del neo Sindaco) i problemi che dovevano essere affrontati per primi vanno a cadere nel dimenticatoio sorpassati da emerite “pirlate” come la colonia ad Alassio….penso che un serio esame di coscenza, soprattutto nei banchi della maggioranza, debba essere fatto e fatto al piu’ presto!!
Augurandovi,come al solito, un buon e proficuo lavoro , distintamente saluto.
Ferioli Antonello, Italia Futura
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Gentile redazione di varesenews.it, essendone indirettamente coinvolti vorremo esprimere il nostro pensiero sulla questione Speroni fiduciosi che darete spazio anche alla nostra voce come solitamente fate per chiunque (merito da sottolineare).
Noi del movimento Giovani Padani di Busto Arsizio, indignati dalla farsa inscenata da alcuni consiglieri comunali dell’opposizione all’interno del consiglio cittadino e da alcuni dimostranti tesserati per quei partiti vogliamo prendere posizione contro la criminalizzazione politica di una frase e contro la più totale mancanza di rispetto della libertà di pensiero.
Analogo disappunto esprimiamo contro quelle persone che si sono rese protagoniste di odiosi insulti verso la famiglia del presidente Francesco Enrico Speroni e contro alcuni ragazzi del nostro movimento presenti ieri sera, colpevoli solo di pensarla diversamente.
Riteniamo inoltre che sia un costo per il cittadino, utilizzare la seduta del consiglio per attaccare il presidente dello stesso su motivi non relativi a questioni della città.
Quelle stesse voci non le abbiamo udite quando il più autorevole sostenitore del no al referendum, che avrebbe dovuto rappresentare la più alta figura di imparzialità, ovvero l’ex Presidente della Repubblica C.A. Ciampi, non
smentì le parole della moglie che disse di considerare più cattivi e più ignoranti i popoli del nord, ne abbiamo udito quelle voci levarsi a chiedere le sue dimissioni dalla più alta carica dello stato.
Grazie per l’attenzione, distinti saluti
Andrea
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Quella dell’insulto e della prepotenza è una caratteristica di un certo tipo di politica, caro a chi non ha valori e ideali da difendere e rispettare.
Da troppo tempo la politica italiana è succube di questo effetto, che Marco Travaglio definisce come uno dei peggiori prodotti del Berlusconismo: aggressione verbale violenta agli avversari, gridare per farsi sentire, negare anche l’evidenza, cancellare etica e morale dal proprio bagaglio culturale. Quello che mi rattrista è che però, troppe volte, anche il Centrosinistra scivola su questo versante.
Per questo credo e affermo che la ricerca di una larga intesa per rinnovare la Costituzione non può prescindere da un processo culturale di riavvicinamento ad un pensiero moderato, riformista ed eticamente corretto, cancellando gli effetti devastanti di questa involuzione culturale.
Probabilmente ci vorranno anni per liberarsi di questo peso, e forse l’esito non è scontato, anche perché parte dell’elettorato gradisce questo rimbecillimento della politica in chiave di scontro epico.
Ecco perché non mi è piaciuto (ed è un eufemismo) l’intervento di Speroni che dà degli schifosi agli italiani e dei cagasotto ai lombardi, che sarebbe come nel calcio, visto il clima da Mondiali, un intervento a gamba tesa all’altezza dei gioielli di famiglia: non mi sono piaciute le gazzarre dei clan, da una parte e dall’altra, che si sono affrontate in Consiglio Comunale giovedì 29 giugno 2006, per condannare o sostenere le tesi di Speroni.
Non si è capito, da una parte e dall’altra, che non era sotto accusa solo Speroni, ma proprio questo modo, suo e di troppi altri, di fare politica urlata, arrogante e violenta nel linguaggio. “E allora dovevamo stare zitti?”, si obbietterà. Assolutamente no, ma le posizioni devono essere chiare e consequenziali al tipo di provocazione che si è messo in moto.
Speroni ha offeso tutti gli italiani, i lombardi, i meridionali; ma se chiedete ai cittadini di Busto chi offese un anno fa a Strasburgo l’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, molti più di quanti pensate faranno fatica a ricordare che fu lo stesso Speroni, insieme ad altri tre leghisti.
Ciò che abbiamo affermato nel nostro comunicato come consiglieri dell’Ulivo è stato che Speroni, per l’incarico istituzionale che ricopre come Presidente del Consiglio Comunale di Busto Arsizio, non poteva esprimere il suo pensiero (assolutamente illegittimo, diversamente da quanto lui ritiene) senza pensare di attivare una reazione di questo tipo e poi passarne immune.
A Busto si è prospettata da parte del Centrodestra una semplice mozione di censura, che avrebbe avuto l’effetto di una ramanzina scolastica. Per questo abbiamo abbandonato l’aula, perché ci fosse un segno evidente e tangibile nei confronti della città che questo signore non può restare al suo posto dopo quanto successo, dopo il peso di queste parole che lo accompagneranno per il resto della sua vita di uomo e di politico.
Lui deve chiedere scusa all’Italia e agli italiani, ai lombardi ed ai meridionali. Deve dimettersi dalla sua carica istituzionale, perché non ne è degno. E mi chiedo quale sia il pensiero di tutti i moderati del Centrodestra, non solo, di tutte le persone libere e forti del Centrodestra che non possono digerire queste parole nemmeno se dette da Speroni, come ha lasciato chiaramente intendere l’intervento di Lattuada per AN.
Da parte mia, solo una promessa: siccome non si può stare una vita fuori dal Consiglio comunale a distribuire angurie, d’ora innanzi quando prenderò la parola ed avrò Speroni come Presidente, gli ricorderò che sono italiano, lombardo, libero e forte nel mio pensiero.
E infine lui si ricordi che i soldi che prende dalla politica glieli danno gli italiani. Anche quelli gli fanno schifo?
Alessandro Berteotti
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